PERUGIA, 21 OTTOBRE 2013 - L’Unione Precari della Giustizia ancora all’attacco con un nuovo sit-in di protesta fissato per mercoledì  dalle 10 alle ore 13 nei pressi del Senato (Piazza della Rotonda). Al fianco dell’UPG numerosi esponenti politici del panorama nazionale. Nei giorni scorsi i 3400 tirocinanti d’Italia hanno scritto una preoccupata lettera aperta a tutte le istituzioni, nella quale si chiede un intervento mirato al fine di garantire un futuro occupazionale degli stessi i quali, da ormai tre anni, sono inseriti in un percorso formativo che in molti temono vada scemando. L’UPG nella missiva si appella alle istituzioni: “Vogliamo portare alla vostra attenzione la situazione dei lavoratori Precari della Giustizia. L’UPG nasce come coordinamento nazionale spontaneo nel maggio 2010 dall’impegno di lavoratori in tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari. Ad oggi, grazie ad uno specifico emendamento nella cosiddetta “Legge di Stabilità” (228/2012), circa 3400 lavoratori in tutta Italia stanno completando, direttamente sotto il Ministero della Giustizia, il percorso formativo che terminerà il 30 novembre 2013”.

Alla luce degli incontri, delle lettere di sostegno di tutti i presidenti dei Tribunali, l’Unione Precari Giustizia richiedeva il massimo impegno affinché, nella prossima legge di stabilità, vi fosse “una esplicita previsione normativa, che desse speranza ai lavoratori in tirocinio formativo e respiro agli uffici giudiziari, lacerati dai gravami di lavoro e dalla endemica carenza di personale”. Al momento però, alle istanze dei tirocinanti pare non esserci risposta: “siamo passati dagli enti locali alle dipendenze del ministero. In questo momento il futuro non dice nulla. Noi siamo realmente lavoratori precari ma formalmente risultiamo tirocinanti: uno dei paradossi del mercato del lavoro. Dunque, noi non chiediamo il rinnovo del tirocinio ma l’impegno politico-istituzionale affinché si attui, con un provvedimento, la trasformazione dello stesso in un contratto a tempo determinato visto che, tra l’altro, gli ammortizzatori sociali sono terminati. Dopo tre anni di formazione non vediamo altro sbocco se non un contratto di lavoro.

L’UPG non cede e non rallenta sulla vertenza; l’Unione è “pronta a tutto” e scende in piazza per far arrivare la propria voce alle istituzioni nazionali. Davvero un periodo complicato per i tribunali che già a settembre hanno subìto la “razionalizzazione” della riforma Severino. I tirocini formativi di qualità, che nella sola Umbria hanno visto il reclutamento dal 2011 di ben 110 unità (prevalentemente laureati), vedranno infatti il termine il 30 novembre 2013. Tutto ciò nonostante gli accorati appelli dei presidenti di Corti d’Appello e Tribunali, i quali chiedevano di non mandare disperse tali risorse indispensabili allo smaltimento dell’arretrato e alla gestione dell’afflusso di nuovo lavoro a seguito degli accorpamenti delle sezioni distaccate. Da evidenziare come al fianco dei tirocinanti umbri si sia unito, simbolicamente, anche il Tribunale di Perugia con la lettera del 18 ottobre c.a, rivolta congiuntamente al Ministro della Giustizia  Anna Maria Cancellieri, al Sottosegretario di Stato Giuseppe Berretta e al Capo Dipartimento organizzazione giudiziaria del personale e dei servizi Dott. Luigi Birritteri.