Perugia, 15 ottobre 2013 - "Non mi fido a tornare nel Paese in cui sono stata ingiustamente detenuta". Amanda Knox da Seattle parla e si difende in un’intervista in onda su «Porta a porta». La trasmissione di Bruno Vespa dedica una puntata alla nuova traccia «i», analizzata dai carabinieri del Ris, nell’ambito del processo d’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher.

Queste le parole di Amanda nel primo estratto trasmesso da 'Porto a Porta': "Sono una ragazza normale, una figlia, una sorella. Ho sempre fatto del bene, amo fare del bene. Non sono un'assassina e sono risultata innocente. Non ci sono mie tracce in casa, quindi questo vuol dire che non c'ero neanche io ".

Francesco Sollecito ha annunciato il ritorno del figlio Raffaele nel giorno in cui i periti dell’Arma illustreranno ai giudici l’esito delle analisi sulla micro-traccia di dna rilevata sul coltello. Ci sarebbero elementi che fanno ipotizzare si tratti del profilo di Amanda. Nel corso dell'intervista la giovane statunitense parlerà dell'amicizia con Raffaele. "Siamo due soldati che hanno combattuto una guerra". Edda Mellas, mamma di Amanda, invece rivela che tutta la famiglia segue un corso di psicoterapia per superare il trauma di quattro anni di detenzione. In studio anche l'avvocato dei Kercher, Francesco Maresca.