Perugia, 26 settembre 2013 -  La decisione del giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angelo Pezzuto, sulla revoca degli arresti domiciliari per Maria Rita Lorenzetti è attesa per lunedì, secondo quanto emerge da fonti giudiziarie.

Era stato lo stesso magistrato a firmare gli arresti chiesti dalla procura nell'ambito dell'inchiesta sulla Tav a Firenze. Martedì, dopo l'interrogatorio di garanzia, l'avvocato della ex presidente della Regione Umbria ed ex presidente di Italferr _ Luciano Ghirga _ aveva sollecitato al gip la revoca della misura anche per il venir meno delle esigenze cautelari contestate all'indagata. E, in particolare, il pericolo _ ritenuto dal giudice _ che se libera Lorenzetti avrebbe potuto reiterare il reato. Ma Lorenzetti si è dimessa sia dalla presidenza della società di Fs e autosospesa da ogni incarico all'interno del Pd. 

Intanto dagli atti dell'inchiesta spuntano altri fatti, altri intercettazioni _ comprese quelle sulla mancata candidatura di Lorenzetti all'Autorità dei Trasporti _ e tutte le amicizie della zarina:  Massimo D'Alema, Marcello Dell'Utri, Angelino Alfano, Anna Finocchiaro e Gianni Letta. Un settimanale ha annunciato un'indagine in cui spiega che negli ambienti giudiziari "la chiamano larga intesa degli affari e accomuna, di fatto, esponenti politici di destra e di sinistra". Secondo il settimanale "in scena c'e' una 'grosse koalition' tessuta da personaggi che si presentano come uomini di fiducia e consulenti di esponenti politici. Amici di Massimo D'Alema e Marcello Dell'Utri, Anna Finocchiaro e Angelino Alfano: pedine che garantivano il dialogo e le spartizioni".
"Al centro di questo giro - si legge nell' anticipazione - c'e' un geologo siciliano del Pd, Walter Bellomo, arrestato dai carabinieri del Ros di Firenze: in passato ha fatto parte del Pci, e nel 1996 e' stato segretario
del Pds a Palermo ed ha tentato attraverso esponenti di vertice del Pd di entrare a far parte della giunta del governatore siciliano Rosario Crocetta.
Bellomo e' componente della commissione Valutazione impatto ambientale del ministero dell'Ambiente, fondamentale per varare qualunque opera, per gli inquirenti il suo ruolo era strategico: facilitatore di appalti".
In base all'inchiesta giornalistica "accanto agli affari e alla divisione, trasversale, dei posti di potere emerge uno spaccato di politici attaccati alle poltrone e contrari ai tagli pubblici dei manager".
Il settimanale sostiene come nel luglio 2012 l'allora presidente di Italferr Lorenzetti "era entrata in fibrillazione perche' si ventilava il taglio dei posti dei cda nelle societa' parastatali.
Una persona molto vicina a Renato Schifani (all'epoca presidente del Senato) avverte della manovra del Governo l'esponente del Pd - prosegue la nota -, che con una laurea in filosofia sedeva al vertice di una
societa' che gestisce appalti. Lorenzetti sembra nel panico e chiama subito il consigliere politico della senatrice Finocchiaro al quale espone 'il pericolo' a cui vanno incontro: il taglio di manager nella pubblica
amministrazione.
Il consigliere della Finocchiaro tenta di consolare Lorenzetti: 'Ho parlato con Anna e ho due novita': uno che si interessera' personalmente con Schifani per sapere se questa cosa e' vera, pero' lei non ne sa nulla.
Sicuramente nel partito non c'e' stata nessuna discussione e quindi non e' una linea del partito. E' una linea del governo Monti, di Bondi, il superconsulente di taglio delle spese degli enti pubblici. Il partito non ha
fatto assolutamente nulla. Assolutamente non e' niente di certo'".