Perugia 15 luglio 2013- Capita di tutto a Umbria Jazz. Perfino che alla conferenza finale un noto giornalista statunitense chieda scusa a nome degli americani per il «comportamento» del connazionale Keith Jarrett. «Mi occupo di jazz — dice — e vado in giro per tanti festival del mondo. Questo è il migliore in assoluto. Anche il più divertente. Per questo dico che Uj non merita un comportamento come quello di Jarrett. Secondo me dovreste invitarlo ad andare da uno psichiatra...".

«Che sia paranoico — replica Pagnotta — è cosa che gli vado dicendo dagli anni Settanta. Che non stia bene psicologicamente è noto. Io stesso durante il suo concerto sul main stage, sia pure al buio, l'ho visto prendere una pastiglia ogni mezz'ora. E non credo fossero vitamine  quei farmaci.... Ma Jarrett resta il miglior pianista jazz vivente, anche se Bollani l'altra sera con l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia gli è andato molto vicino. Io parlo di musica. Il personaggio è quello che è, prendere o lasciare. Ma per quanto mi riguarda ho intenzione di farlo tornare, se vorrà, anche nel 2014. Basta metterlo in condizioni di esibirsi serenamente. In Francia poche sere fa ha concesso un bis più lungo dell'intero concerto e ha divertito il pubblico, che ha rispettato la sua richiesta di non scattare foto, addirittura raccontando barzellette...».

Don. Mil.