Perugia, 19 giugno 2013 - Una raccolta fondi per sostenere la sua difesa e' stata lanciata su internet
da Raffaele Sollecito dopo che la Cassazione ha deciso di far celebrare a carico suo e di Amanda Knox un nuovo processo (a Firenze e non piu' a Perugia) per l'omicidio di Meredith Kercher. ''E' un'iniziativa di Raffaele da me condivisa'' ha spiegato all'Ansa il padre Francesco Sollecito. ''Non sono piu' in grado - ha aggiunto - di fare fronte a un processo lungo, di almeno due anni se i giudici di Firenze come prevedibile si atterranno scrupolosamente alle indicazioni della Cassazione. Dovranno infatti essere risentiti alcuni testimoni ed e' probabile che ci siano nuove perizie per le quali servono consulenti''.
Francesco Sollecito ha comunque sottolineato ''la moltissima attenzione'' con la quale il figlio e' stato seguito dai suoi difensori, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori. ''Saremo eternamente grati - ha proseguito - per le squisite qualita' umane e professionali che hanno dimostrato in questi anni''. Nella pagina Internet il ''goal'', l'obiettivo finale e' fissato a 500 mila dollari, 1.830 delle quali gia' raccolti con piccole somme. Le ''recent donations'', la pagina e' scritta in inglese, sono 23. C'e' chi si firma anonimo e chi si dice ''come te vittima dei pm''.
La pagina, alla quale si accede anche attraverso il profilo Facebook di Sollecito, e' aperta da una foto del giovane con il mare sullo sfondo. Sotto e' lui stesso, sempre in inglese, a rivolgersi ''a tutti ai miei amici e a chi mi ha appoggiato''.
''Sono profondamente preoccupato - scrive Raffaele Sollecito - non solo per la questione che sto affrontando, e molti di voi sanno di cosa si tratta, ma anche perche' non posseggo piu' le risorse necessarie per combattere questa ingiustizia''. ''Spero di non scocciarvi - conclude Sollecito - ma ho bisogno della vostra collaborazione per affrontare questa difficile esperienza che non voglio essere spinto ad abbandonare solo per ragioni finanziare. Tanti abbracci''. Nella parte riservata ai commenti sono comunque diversi quelli che criticano il giovane

L'omicidio di Meredith Kercher potrebbe essere stato dunque conseguenza di una "esclusiva forzatura" della vittima "a un gioco erotico spinto di gruppo, che ando' deflagrando, sfuggendo al controllo". E' una delle ipotesi avanzate dalla prima sezione penale della Cassazione che, il 26 marzo scorso, ha annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate in appello per Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

Per i legali della famiglia della studentessa inglese, quella della Cassazione "è una motivazione assolutamente puntigliosa e dettagliata".  Gli avvocati Francesco Maresca, Serena Perna e Vieri Fabiani.
A loro avviso la Corte ''ha accolto totalmente le tesi del procuratore generale e della parte civile''. ''Criticando pesantemente - hanno aggiunto - la superficialità dell'esame svolto dai giudici d'appello. C' e' stato in particolare il totale naufragio dell'esclusione della simulazione di furto operata in appello, viceversa ora rimessa in gioco con precise motivazioni''. Maresca, Perna e Fabiani evidenziano poi ''la specifica valutazione relativa alle mancanze della perizia svolta in secondo grado sulle tracce genetiche'' e ''l'importanza delle dichiarazioni di Rudy Guede''. I legali della famiglia Kercher si dicono quindi ''molto soddisfatti per la decisione che rimette gli atti alla Corte d'appello di Firenze con il mandato di approfondire tutti i riscontri indiziari''. ''Cosa non fatta - concludono - dai giudici
d'appello''

Il "ventaglio di situazioni ipotizzabili" tracciate dalla Suprema Corte nella sentenza, depositata oggi, con cui si spiega il perche' dell'annullamento con rinvio delle assoluzioni in appello di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, va "dall'accordo genetico sull'opzione di morte", alla "modifica di un programma che contemplava
inizialmente solo il coinvolgimento della giovane inglese in un gioco sessuale non condiviso", fino all'ipotesi piu' cruenta, ossia quella della costrizione di Meredith a partecipare a un "gioco erotico spinto di gruppo" finito in tragedia.

L'ora della morte di Meredith Kercher va riferita all'"urlo straziante", "sicuramente" della vittima udito da alcune testimoni, e, dunque, va posticipata rispetto alla ricostruzione operata dai giudici d'appello. "A fronte di dati concordanti e conducenti ad un orario necessariamente successivo a quello stabilito dalla Corte, a cui si doveva riportare l'urlo straziante sicuramente della povera Meredith", si legge nella sentenza depositata oggi, i giudici di secondo grado hanno "preferito tirare le fila dalla rappresentazione di Guede" contenuta in una comunicazione via chat con un amico "resa in un contesto esterno al processo e comunque di assoluta menzogna". Tali conclusioni dei giudici d'appello, sottolinea la Cassazione, "appaiono ancora piu' stridenti, se solo si consideri che dell'urlo straziante ne ebbe a fare cenno anche la stessa Amanda nel suo memoriale, allorquando il dato non era ancora di pubblico dominio".

La "menzogna" di Amanda Knox contro Patrick Lumumba, da lei accusato dell'omicidio di Meredith, e' un fatto "grave" che poteva "mirare proprio all'allontanamento degli investigatori dalla persona dell'indagata, detentrice delle chiavi che davano accesso" alla casa del delitto. E' una delle ipotesi evidenziate dalla Cassazione che, secondo gli 'ermellini', e' stata trascurata dai giudici d'appello.

Amanda, "seppure molto giovane", si legge nella sentenza depositata oggi, "era ragazza matura, con un
livello culturale adeguato, nata e vissuta in uno Stato la cui legislazione non consente di accusare gratuitamente una persona, pur di liberare se stesso da una situazione imbarazzante". Gli estremi del
reato di calunnia, dunque, "sono stati ritenuti ricorrere da tutte e due le corti di merito", e il processo d'appello-bis dovra' stabilire se tale reato sia da collegare alla contestazione piu' grave - quella di
omicidio - oppure se ne sia del tutto sganciato, come ritenuto dal giudici del merito nel primo processo d'appello.