Terni, 12 giugno 2013 - Lo scorso 5 giugno a Terni, durante una manifestazione degli operai dell'acciaieria in sciopero per contrastare la vendita dell'Ast da parte di Outokumpu, il sindaco Leopoldo Di Girolamo venne colpito alla testa in seguito a scontri tra gli operai e le forze dell'ordine che volevano impedire l'occupazione dei binari della stazione ferroviaria da parte dei manifestanti. Oggi il Governo ha riferito alla Camera dei Deputati con l'intervento del Sottosegretario all'Interno Filippo Bubbico.

Secondo il Governo alla manifestazione hanno preso parte 750 persone. "Il corteo - ha detto Bubbico - si sarebbe dovuto fermare in Prefettura per consegnare una lettera al Prefetto. Viceversa, il corteo ha proseguito in direzione dello scalo ferroviario, forzando il cordone di interdizione, senza tuttavia incontrare ulteriori resistenze da parte delle forze dell'ordine. Nei pressi della stazione alcuni dimostranti davano vita ad un lancio di oggetti contundenti, che procuravano lesioni a cinque appartenenti alla polizia di Stato e a un militare dell'Arma dei carabinieri".

Il sottosegretario Bubbico non ha fatto alcun accenno alle due reazioni delle forze dell'ordine che invece sono state immortalate in diversi video caricati su You Tube e poi riprese da diversi telegiornali nazionali. Anzi, il sottosegretario ha affermato che "durante la manifestazione le forze dell'ordine hanno evitato atti di forza e lanci di lacrimogeni, limitandosi esclusivamente ad azioni di contenimento". Il Governo ha comunque precisato che c'è un'indagine in corso da parte della Digos su delega della Procura.

Riguardo al ferimento del sindaco Leopoldo Di Girolamo, il sottosegretario agli Interni ha ribadito che "grazie alle riprese audiovisive, è stato possibile procedere ad una ricostruzione più precisa della dinamica dei fatti dalla quale sembra evidenziarsi come il colpo inferto al primo cittadino di Terni sia stato sferrato con un ombrello da uno dei manifestanti, identificato nel giro di qualche ora". 

Per la replica al Governo sono intervenuti i deputati Walter Verini (PD), Tiziana Ciprini (M5S) e Pietro Laffranco (PDL).