Perugia, 22 febbraio 2013 - Un'ora e un quarto d’udienza ma la decisione del gip di Bari non è arrivata. Giungerà nei prossimi giorni e solo col deposito del provvedimento si saprà se la richiesta d’archiviazione avanzata dalla procura pugliese in favore dei familiari di Raffaele Sollecito e di alcuni giornalisti di Telenorba — indagati per diffamazione e violazione della privacy per aver trasmesso nel 2008 le immagini del cadavere straziato di Meredith Kercher — verrà accolta oppure no.

«La diffusione di alcune parti del filmato relativo al sopralluogo effettuato dalla polizia scientifica nell’abitazione in cui venne rinvenuto il cadavere di Meredith, nel quale viene ripreso il corpo denudato della vittima, è avvenuto nell’ambito dell’esercizio del diritto di cronaca senza alcun intento offensivo della reputazione della studentessa uccisa», ha scritto il procuratore di Bari, Antonio Laudati. Raffaele Sollecito è stato assolto in appello insieme all’ex fidanzata Amanda Knox dall’omicidio di via della Pergola.

«Non puo’ ritenersi offensiva del comune senso del pudore — spiega Laudati — la visione del particolare della ferita presente sul collo di Meredith, atteso che le immagini sono state accompagnate da una discussione criminologica sulle modalità con cui la stessa è stata inferta. Le stesse, comunque, risultano meno offensive di tante altre immagini cruente che quotidianamente vengono trasmesse in tv. La divulgazione delle immagini da parte di Telenorba è avvenuta nell’ambito dell’esercizio del diritto di cronaca su una vicenda che aveva suscitato un particolare interesse nell’opinione pubblica».