Perugia, 8 ottobre 2012 - Il volto letteralmente devastato da un pallettone da cinghiale — «mai vista una cosa simile» dicono i medici — , la vita appesa a un filo nel Reparto di rianimazione del Santa Maria della Misericordia e un’indagine dei carabinieri che mira a spiegare cosa è acaduto nei boschi di San Venanzo durante una battuta al cinghiale. Nel corso della quale sembra sia partito un colpo accidentale che ha colpito in pieno viso F.C. 55 anni, idraulico del posto con la passione per la caccia condivisa insieme a tanti amici.

E' durato oltre cinque cinque ore (è terminato solo all’una della notte) il delicatissimo intervento chirurgico al quale i sanitari dell’ospedale hanno sottoposto il cacciatore la notte scorsa subito dopo il ricovero (intorno alle 19). L’operazione compiuta da Luigi Gallucci, Marco Rossetti, Diletta Marinetti e dal professore Gianpiero Ricci, insieme all’anestesista Giulio Minelli, è stata estremamente impegnativa.

«In tanti anni di mia attività professionale non ho mai visto una ferita da arma da fuoco così devastante, profonda ed estesa» ha confidato il dottor Gallucci, all’uscita dalla sala operatoria a fonti ospedaliere. Si è proceduto quindi ad una «tracheotomia d’urgenza e ricostruzione dei tessuti facciali determinati da fracasso facciale causato da colpo d’arma da fuoco. Lesioni locali gravissime ed è stata domata una massiccia emorragia».

«Se questo caso andrà a buon fine, e ce lo auguriamo con tutta la forza — spiega il professor Ricci — sarà una ulteriore dimostrazione della sinergia che questa struttura ospedaliera riesce ad esprimere tra i vari reparti, da quelli dell’emergenza, alla Rianimazione, all’Otorino Laringoiatra, fino alle sale operatorie, compreso tutto il personale». In questo caso sono scesi in campo ben 40 tra medici e operatori.

Subito dopo l’intervento l’uomo è stato trasferito al reparto di Rianimazione, affidato alle cure degli infermieri specialistici Rita Verdoliva, Donika Naqellari e Sabrina Martellotti. La prognosi però rimane ancora riservata e potrà essere sciolta solo nei prossimi giorni quando i medici avranno riscontrato la reazione al delicato intervento chirurgico.

Intanto sono in corso indagini da parte dei carabinieri della stazione di San Venanzo per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità colpose dei compagni di caccia.

Eri.P.