Terni, 4 ottobre 2012 - La Provincia "virtuale" di Terni, cancellata dalla spending-review ma in procinto di rinascere sotto nuova veste e nuovi confini, stringe la cinghia e si auto-impone una cura dimagrante del 38% nel tentativo, forse, di scampare alle polemiche sugli sprechi e sui costi della politica degli ultimi tempi. Nei giorni scorsi il Consiglio provinciale ha approvato la salvaguardia degli equilibri di bilancio e il costo complessivo della Provincia per il 2012 è stato ridotto di 43 milioni di euro, pari circa al 38% in meno rispetto al 2009. Ma a ben vedere quella di Palazzo Bazzani è stata più una scelta obbligata che non una scelta convinta.

Il vice presidente dell'ente con delega al bilancio, infatti, Vittorio Piacenti d’Ubaldi, sottolinea che la riduzione "è stata determinata dai fortissimi tagli ai trasferimenti e dalla riduzione delle entrate di competenza della Provincia". Sempre il vice presidente fa notare che, nonostante questa pesante situazione, l’attenta e rigorosa impostazione economico-finanziaria dell’amministrazione ha permesso di mantenere inalterato il livello dei servizi, soprattutto per scuole, viabilità, trasporti, ambiente, formazione professionale e politiche del lavoro. La Provincia ha inoltre fortemente ridotto le spese di funzionamento in molti settori. I costi per gli incarichi esterni sono scesi del 64%, passando dagli oltre 500mila euro del 2008 ai circa 170mila del 2012. Le spese per le missioni e le sponsorizzazioni sono state azzerate, mentre quelle di rappresentanza sono state tagliate dell’87%. L’amministrazione ha inoltre ridotto drasticamente il numero delle auto di rappresentanza, mantenendone soltanto una. In questa logica di riduzione dei costi e conseguente riorganizzazione dei servizi, si è aperto un confronto con le associazioni e le società sportive per individuare le nuove modalità di gestione degli impianti sportivi di proprietà della Provincia di Terni.

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