Perugia, 2 aprile 2012 - Via bartolo, si ricomincia. Con il caos, il traffico bloccato e i residenti «ostaggi» già sul piede di guerra. «Domani (oggi per chi legge, ndr) chiederemo un incontro urgente con sindaco e questore, perché così non possiamo vivere». La notte scorsa a mezzanotte è «scaduta» l’ordinanza che bloccava per 5 mesi (fino alla mezzanotte del 31 marzo) l’apertura di un locale della via dopo le 22. Una decisione assunta dal Comune grazie alla relazione del questore di Perugia che segnalava «comportamenti inurbani dei frequentatori del locale, che avrebbero preso a calci i portoni dei residenti, ove peraltro frequentemente espletano bisogni fisiologici».
 

 

L’attività di controllo della polizia aveva fatto emergere che davanti al bar «sostano abitualmente numerosi giovani che consumano bevande acquistate nel locale all’esterno, a causa della esiguità degli spazi interni, con conseguente occupazione dell’intera sede stradale», facendo diventare via Bartolo «difficilmente transitabile da parte dei veicoli dei residenti e delle stesse forze di polizia, con pericolo per i pedoni che in alcuni casi appaiono in evidente stato di ebbrezza alcolica». Da qui l’ordinanza del sindaco. Ma a mezzanotte e un minuto la saracinesca si è rialzata e via Bartolo è ripiombata nel Far West. «Sono andato a letto con i tappi di cera alle orecchie, ma alle 2 della notte sono stato svegliato dalla baraonda in piazzetta Alfani. Centinaia di giovani, schiamazzi, urina in strada, bottiglie spaccate sui muri — racconta un residente esasperato — . E’ stato allucinante. Ho aperto la finestra dicendo di smetterla e mi sono beccato una raffica di insulti e minacce: ‘Vieni giù se ne hai il coraggio’. Allora ho chiamato il numero di emergenza. Qui all’angolo c’è una telecamera e loro vedono cosa accade. Ma l’operatore mi ha risposto che era impossibile far salire una pattuglia con appena due agenti, perché quelli erano troppi».
 

 

Secondo la testimonianza del residente anche altri condomini dei palazzi che affacciano sulla via si sono svegliati e hanno aperto le finestre. «Per la prima volta ho visto che i residenti lanciavano bottiglie piene d’acqua contro i ragazzi di sotto. Prima o poi succede l’irreparabile. Siamo esasperati, ostaggi di questa mandria di bufali selvaggi. Il Comune ci aveva promesso che se la situazione si fosse ripresentata, dopo la riapertura, sarebbe intervenuta». E adesso?