Foligno, 2 febbraio 2012 - E’ ORMAI un caso nazionale l’appello-choc lanciato da una madre disposta a tutto pur di aiutare il figlio 38enne a trovare un lavoro, persino «a donare un rene in cambio di una qualsiasi occupazione». In un primo momento le abbiamo dato un nome di fantasia, per mantenere nel giusto riserbo una vicenda che coinvolge altre persone, ma ora lo pubblichiamo, perché Enrica Mastrini (o Mastrini Enrica come preferisce essere citata «perché — dice — non sono una persona importante»), non ha paura di niente, neanche di essere allontanata dalla sua famiglia. «L’unica cosa che mi interessa — ribadisce nel suo sfogo — è restituire il sorriso a mio figlio e a un bambino di otto anni, figlio della sua compagna. E sono disposta a fare qualsiasi cosa possa essere utile».

 

 

Enrica oggi sarà ospite del programma televisivo «Uno Mattina», per parlare a tutta Italia di cosa significhi ritrovarsi impotente di fronte a qualcosa per cui daresti tutto. Tutto, appunto, persino un organo senza il quale, dice, «si può vivere lo stesso». Il suo è un appello drammatico quanto inaccettabile, lo ribadiamo, sia per legge che per morale, ma sicuramente lascia senza parole e nello stesso tempo fa riflettere sulla sofferenza di una generazione che, nonostante studi, esperienza e sforzi, non riesce a trovare lavoro. E un’altra generazione, quella dei genitori, che si sente di aver fallito, non essendo riuscita a garantire un futuro solido ai propri figli.

 

Enrica ha 58 anni, vive a Isola di Nocera Umbra, e per anni ha controllato biglietti sui treni. A soli 19 anni ha messo al mondo suo figlio e quando per lui è stato il momento di intaprendere gli studi universitari ha scelto la Scuola per interpreti di Perugia, non lontana da casa e quindi a spese «ridotte», ma che nello stesso tempo poteva offrirgli una preparazione rispondente alle richieste del mercato. Infatti il figlio di Enrica parla quattro lingue, ha lavorato per anni come interprete, ma poi anche quel settore è diventato saturo. Così si è buttato nella ristorazione, nel Folignate, dove vive attualmente. Ma a lungo andare, a causa dei troppi ostacoli, le cose hanno iniziato a prendere una brutta china e alla fine anche quella strada, segnata, si è rivelata fallimentare.

 

Un giovane di 38 anni si è ritrovato senza niente in mano. Nel frattempo la sua compagna di lavori è costretta a farne due, per riuscire a garantire una vita dignitosa al figlio di 8 anni. Ed Enrica non ce la fa più ad assistere impotente a questa situazione: le sue condizioni di salute non sono buone e le impediscono di fare sforzi, e quindi di fare lavori fisici. Di altro tipo, ovviamente, non ce n’è neanche l’ombra. Allora è andata contro tutti e tutto e all’insaputa dei familiari, si è appellata a chiunque possa aiutarla. In cambio, è disposta a cedere un rene. «A qualcuno può servire, qualcuno che nello stesso tempo conosce chi può trovare un’occupazione a un giovane, che è anche un compagno e un padre. Mio figlio si arrabbierà — conclude — ma non importa. Io devo provarle tutte, almeno questo glielo devo».