Gubbio, 26 gennaio 2012 -  IL CONSIGLIO COMUNALE approva una mozione, presentata dal Pdl, con cui si chiedeva l’abolizione del Registro delle unioni civili istituito nel 2002. E scoppia la polemica. Su sei consiglieri del Pd, quattro hanno votato a favore della mozione e due contro mentre il resto del centrosinistra (Sel, Idv, Prc e Socialisti) ha votato contro insieme all’ex Pdl Nicola Maria Aloia. La coalizione di centrosinistra è quindi, di fatto, spaccata.

MENTRE il Pdl esprime la sua soddisfazione attraverso i parlamentari Maurizio Lupi e Gabriele Toccafondi, il coordinatore regionale Luciano Rossi e il consigliere comunale Luigi Girlanda (che ha presentato la mozione), da tutta Italia arriva una pioggia di reazioni all’operato del sindaco Diego Guerrini (Pd). «Quanto accaduto a Gubbio è davvero allarmante — ha detto la deputata del Pd Paola Concia —. Il Pd nazionale cerca di trovare una sintesi sul tema delle unioni tra persone dello stesso sesso da presentare nel nostro programma di governo alle prossime elezioni, ma il sindaco e alcuni consiglieri votano a favore di una mozione per l’abolizione del Registro delle unioni civili presentata dal Pdl, andando così contro la linea del partito e i suoi stessi valori fondanti». Concorde Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay: «Se qualcuno trasgredisce, e decide di votare con il Pdl, il partito prenda sani provvedimenti. Se una linea ci fosse, a Gubbio sarebbe ripristinato subito il Registro». Franco Grillini (Idv) ha definito «scioccante» la scelta di Gubbio. Durissima anche Patrizia Stefani dell’Omphalos Perugia: «Ci chiediamo cosa ne pensa il segretario regionale del Pd, di questi iscritti di campagna, in questo partito del nulla, svuotato di ogni ideale se non quello della poltrona e dell’inginocchiatoio». Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, ha condannato la linea di Guerrini.
«Meraviglia» per «il grave fatto» avvenuto a Gubbio è stata espressa da Ettore Martinelli, responsabile diritti del Pd: «La nostra posizione è chiara ed è, evidentemente, quella di non discriminare nessuno».

CRITICHE a Guerrini anche dal Pd dell’Umbria. Franco Parlavecchio ha parlato di «fatto inaccettabile», mentre Valerio Marinelli (coordinatore dipartimenti Pd Umbria) e Antonio Tonzani (responsabile dipartimento sociale Pd Umbria) hanno detto di ritenere «quantomeno impropria» la decisione del Consiglio comunale eugubino; Stefania Fiorucci (portavoce provinciale delle Democratiche di Perugia) e Diego Pierotti, (segretario provinciale dei Giovani democratici di Perugia) hanno definito «inaccettabile, oltre che antipatico, che alcuni esponenti del Pd abbiano contribuito, con il centrodestra, alla cancellazione del Registro». Categorico il vicepresidente dell’assemblea del Pd nazionale Ivan Scalfarotto: «La posizione del sindaco di Gubbio rappresenta una ferita per la cultura e la civiltà del nostro partito». Infine, Elisabetta Piccolotti di Sel nazionale tuona: «Guerrini è stato eletto con il centrosinistra e con questo deve governare. Se vuole fare diversamente lo dica con chiarezza».