Perugia, 7 ottobre 2011 - Sarà il tribunale di Bari a giudicare alcuni familiari di Raffaele Sollecito e due giornalisti dell'emittente Telenorba accusati di avere diffuso le immagini della polizia scientifica relative al ritrovamento del cadavere di Meredith Kercher.

 

Lo ha deciso questa mattina il Gip di Perugia Alberto Avenoso, accogliendo l'eccezione di incompetenza territoriale che era stata sollevate dalle difese. Parte civile nel procedimento la famiglia di Meredith Kercher. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di diffamazione, violazione della privacy e pubblicazione arbitraria di atti d'indagine.

 

E' ''l'ennesimo dolore'' per la famiglia di Raffaele. Lo sostiene l'avvocato Luca Maori, uno dei difensori del giovane (non coinvolto in questa indagine). Secondo il legale si è tratto di una ''ingiustizia''. ''Il procedimento - ha sottolineato Maori - si sarebbe dovuto chiudere oggi senza un più lungo iter''.

 

Ha ''accolto in pieno'' le richieste delle difese il gup di Perugia - ha detto invece Marco Brusco, difensore dei familiari di Raffaele Sollecito insieme ai colleghi Francesco Crisi e Francesco Mastro. ''I nostri assistiti - ha sottolineato l'avvocato Brusco - sono totalmente estranei agli addebiti loro contestati. Siamo quindi certi di un loro proscioglimento da parte dei giudici pugliesi''.