Perugia, 7 settembre 2011 - No a una nuova perizia sulle tracce di Dna. La Corte d'assise d'appello di Perugia ha respinto la richiesta dei pm nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. Richiesta avanzata questa mattina durante l'udienza. "La rinnovazione della perizia appare superflua a prescindere dalla sussistenza o meno delle lacune evidenziate dalla Procura generale e condivise dalla parte civile". E' quanto ha sostenuto il presidente. "Gli accertamenti effettuati dai periti - ha affermato ancora il presidente - e le valutazioni dei consulenti di parte consentono a questa corte di formare un proprio e ragionato convincimento. Per questo la nuova perizia non è indispensabile".

 

No anche a una nuova deposizione di Luciano Aviello. La Corte ha quindi dichiarato chiuso il dibattimento. A entrambe le richieste si erano opposte le difese degli imputati.


 

IL PM: "PERIZIA INAFFIDABILE" 

 

Questa mattina il sostituto procuratore Manuela Comodi ha richiesto un nuovo esame sui reperti. Il pm ha parlato di "appunti oggettivi" alla perizia svolta dai periti incaricati dalla Corte d'assise di appello, perizia definita dalla stessa Comodi "irrimediabilmente lacunosa". In particolare il pm ha chiesto alla Corte di disporre un'analisi bio-statistica e che le tracce trovate sul coltello vengano analizzate tramite kit di ultima generazione.


"Se la nomina di un perito è volta all'accertamento della verità - ha detto la Comodi - questo tentativo è doveroso che sia fatto". Per il pm "i periti non hanno risposto ai quesiti che la Corte aveva posto loro". "Hanno lanciato dei dubbi dicendo che tutto è possibile. Il compito di un perito però - ha detto la Comodi - non è quello di insinuare dubbi, ma di dare ulteriori certezze a chi ha poi il compito di decidere".
 

 La Comodi ha poi parlato di "inadeguatezza e inaffidabilità" dei due esperti. L'accusa, inoltre, ha chiesto alla Corte d'assise d'appello di Perugia di risentire di nuovo in aula Luciano Aviello. Di perizia "oggettivamente inadeguata e viziata da assoluta parzialità" ha parlato anche l'avvocato Francesco Maretta, legale di parte civile della famiglia di Meredith Kercher, associandosi alle richieste del pm. Si sono opposte, invece, a una nuova perizia le difese di Sollecito e della Knox. La Corte d'assise d'appello di Perugia si è ora ritirata in camera di consiglio per la decisione.

  

IL CONSULENTE DELLA DIFESA: "IL COLTELLO NON E' STATO LAVATO"

 

"Quel coltello non è stato lavato perché un lavaggio anche solo superficiale avrebbe portato via l'amido, che è ragionevole pensare sia finito lì per attività da cucina''. Lo ha detto il consulente della difesa di Amanda Knox, il professor Carlo Torre, riferendosi al coltello che in primo grado venne ritenuto l'arma del delitto con cui venne uccisa Meredith Kercher. Il consulente della difesa ha deposto stamani nell'ambito del processo d'appello.

''E' chiaro - ha aggiunto il consulente - che di fronte ad una situazione in cui il coltello fosse stato usato per ferire una persona, sull'amido che e' un formidabile assorbente, doveva esserci emoglobina''.

Il legale di parte civile Francesco Maresca con una domanda però ha fatto presente che quei granuli di amido non sono mai stati analizzati, se non al microscopio solo visivamente, quindi non si può sapere se contenga tracce biologiche di dna o meno.