Perugia, 13 marzo 2011 - L'attesa, la stampa, le udienze, il film... I Kercher chiedono tregua, soprattutto nel rispetto del ricordo di Meredith. ''Basta con la frenesia Amanda'': è il padre di Meredith che parla. Lui stesso ha deciso di rompere il silenzio per ''salvare la figlia dalla mania Foxy Knoxy''. Meredith la ragazza britannica assassinata nel dicembre 2009 a Perugia. John Kercher ha scritto sul Times un lungo articolo in cui stigmatizza i media per aver ''trasformato un omicidio in entertainment'', riporta in luce ricordi di sua figlia quando era viva e rievoca l'odissea giudiziaria costata ai Kercher già 40 mila sterline perché Foreign Office e governo italiano non hanno contribuito alle spese della famiglia per assistere ai processi.

 

''I media sembrano ipnotizzati. I fan della Knox mettono in piazza le loro opinioni online e domenica prossima a Seattle ci sarà un 'bowling' per raccogliere fondi'', scrive Kircher secondo cui ''qualcosa manca da questa
ossessione con 'Foxy Knoxy', ed è il fatto che Meredith Kercher, mia figlia, e' stata uccisa quella notte di 3 anni e mezzo fa a Perugia.
E' ora di raccontare la sua storia e la storia della sua famiglia, per la quale non ci sono più appelli possibili contro la morte di Meredith, solo un lungo, doloroso ed estremamente costoso limbo emotivo mentre la saga della Knox si fa strada nei tribunali italiani''.

 

I Kercher vorrebbero ricordare Meredith ''per la ragazza affettuosa, piena di senso dell'umorismo che era e non come la vittima di un omicidio'', scrive John. Ma in base alla legge italiana la Knox e il suo ragazzo Raffaele
Sollecito hanno diritto a due appelli, uno dei quali in corso: ''Se dovessero perdere, potrebbero passare anni prima che si arrivi al secondo ricorso. Questo e' materia di incubo per noi, unito al fatto che Amanda è stata trasformata in celebrità e il delitto in entertainment''. 

 

Facendo riferimento al recente teledramma per la tv americana da cui è stata censurata la scena dell'assassinio, papà Kercher scrive che 'Mez', questo il soprannome della figlia, dovrebbe essere ricordata ''non per il modo con cui è morta ma per i 21 anni della sua breve vita''.