Perugia, 7 febbraio 2011 - Umberto Bindella, 32 anni di Marsciano è stato rinviato a giudizio con le accuse di omicidio volontario, occultamento di cadavere e furto del telefono cellulare di Sonia Marra, la studentessa pugliese di 25 anni scomparsa da Perugia, città dove studiava, tra il 16 e il 17 novembre del 2006. Il giudice per l'udienza preliminare di Perugia ha deciso dopo circa due ore di camera di consiglio.

 

Il rinvio a giudizio era stato chiesto dal pubblico ministero, Giuseppe Petrazzini, mentre il 31enne si è sempre proclamato estraneo alla scomparsa della ragazza. I suoi legali Daniela Paccoi e Silvia Egidi hanno quindi chiesto per lui il non luogo a procedere.

 

Il processo inizierà il 7 luglio prossimo. Nell'ambito dello stesso procedimento per favoreggiamento è stato rinviato a giudizio Dario Galluccio, finanziere ed amico di Bindella, sospettato di aver aiutato il 32enne nell'occultamento del cadavere di Sonia Marra. In questi anni la famiglia della ragazza, originaria di Specchia (Lecce) e rappresentata dall'avvocato Alessandro Vesi, non si è mai arresa nelle ricerche della giovane, facendo continui appelli, affiggendo manifesti, sollecitando la magistratura e le istituzioni. La 25enne viveva da sola a Perugia, in un appartamento della zona di Elce. A dare l'allarme furono proprio i suoi familiari non riuscendo più a contattare la ragazza telefonicamente.

 

Gli inquirenti ipotizzano che tra Sonia e Umberto Bindella, difeso dagli avvocati Daniela Paccoi e Silvia Egidi, ci fosse un legame sentimentale. Entrambi frequentavano gli ambienti della Scuola di teologia di Montemorcino, dove la studentessa faceva volontariato come segretaria. Sonia, poco prima della sua scomparsa, aveva acquistato un test di gravidanza e aveva prenotato una visita ginecologica alla quale, però non si è mai presentata.

 

Tra le ipotesi degli inquirenti quella che tra i due ragazzi possa essere nata una discussione legata a una eventuale gravidanza della giovane. Discussione che potrebbe essere degenerata nell'omicidio. Dall'analisi dei tabulati telefonici emergerebbe che, i giorni precedenti alla scomparsa, ci furono vari contatti e sms, tra Sonia e Bindella. «Ho combinato un gran casino» avrebbe detto il ragazzo parlando con un amico poliziotto. Frase tra gli elementi di accusa presenti nell'ordinanza di custodia cautelare che aveva portato Bindella in carcere il 18 gennaio 2010.