Arezzo, 30 dicembre 2010 - Sono circa 450 gli abitanti dei Comuni di San Sepolcro e Anghiari che hanno trascorso fuori casa la notte scorsa e sono tuttora sfollati, dopo la rottura della diga di Montedoglio, si presume un guasto ad una paratia, che ha provocato una grande fuoriuscita d'acqua. Lo riferisce il prefetto di Arezzo, Saverio Ordine.


''Le persone sono state tutte prontamente accolte dai Comuni - spiega il prefetto - in scuole, palestre, ospedali. Oggi, le loro case saranno sottoposte a controlli, praticamente una per una. Si presume che quelle più vicine alla diga siano state allagate ma ora è presto per dirlo. Sarà una giornata di grande lavoro per vigili del fuoco, tecnici e forze dell'ordine''.


Per quanto riguarda la falla, la situazione, aggiunge il prefetto, ''E' perfettamente sotto controllo. Nelle prossime ore, quando l'acqua arriverà a livello della falla e si fermerà, i tecnici potranno valutare il danno e capire che cosa lo ha provocato. Per ora non ci sono ipotesi".

L'ingegner Stefano Cola, responsabile della diga di Montedoglio, ha reso noto questa mattina che ''La situazione ora è tranquillizzante: dalla frattura di circa 30 metri dello sfioratore della diga, escono circa 250 metri cubi di acqua al secondo che l'alveo del fiume Tevere riesce a far scorrere senza difficoltà".  Lo sfioratore è un muro in cemento armato che si appoggia sulla roccia. La diga è alta 50 metri e la rottura, secondo l'ingegner Cola, è avvenuta a 15 metri di profondità rispetto al pelo dell'acqua''.

 

I primi problemi si sono verificati ieri notte, quando un guasto ad una paratia della diga di Montedoglio, nel comune di Sansepolcro, ha causato una importante fuoriuscita di acqua dall'invaso ed ha fatto scattare un allarme per evacuazione nelle frazioni di Santa Fiora e Gricignano. L'amministrazione comunale di Sansepolcro ha subito deciso in via precauzionale di chiudere la strada provinciale che collega Sansepolcro ad Anghiari, lungo la quale si trova un ponte che attraversa il fiume Tevere che sta ricevendo l'acqua della diga. Il fiume ieri sera era in piena e dalla diga, intorno alle 23.30, uscivano almeno 500 metri cubi di acqua al secondo; flusso che, secondo tecnici del comune e vigili del fuoco, ''è in diminuzione''.

 

Il guasto è stato segnalato intorno alle 21.30 e dopo un paio di ore si segnalavano alcuni allagamenti intorno all'alveo del Tevere. Intorno alle 3 di notte, Vigili del fuoco e Protezione civile hanno fatto sapere che l'allarme era ancora alto ma che la situazione era in lento miglioramento. Per precauzione, nel corso della notte, sono stati fatti evacuare dalle loro case gli abitanti delle zone vicine al Tevere, tra i comuni toscani di Sansepolcro, Anghiari (Arezzo) e Santa Fiore (Grosseto) e quelli umbri di San Giustino e Città di Castello (Perugia). Restano chiusi al traffico la maggior parte dei ponti della zona.

 

In tutto sono state sfollate circa 450 persone nel solo Comune di San Sepolcro; gli sfollati sono tutti residenti nelle località di Santa Fiora, Gricignano, Il Trebbio e Vannocchia. Secondo il vicesindaco di San Sepolcro, Simone Mercati, ''l'allarme sta rientrando e nelle prossime ore gli sfollati potrebbero già tornare nelle loro abitazioni''. L'allontanamento dalle case è stato deciso nella notte a causa dell'innalzamento del livello del fiume Tevere, dove si stava riversando l'acqua fuoriuscita dalla frattura avvenuta alla diga. Questa mattina attorno alle 7.30, secondo la Protezione civile regionale, dall' invaso stavano ancora uscendo circa 200 metri cubi di acqua al secondo, ma al momento della frattura, ieri sera, l'invaso sversava anche fino a 600 metri cubi: il livello della diga è calato, dicono i tecnici di San Sepolcro, di almeno due metri e serviranno altre sette-otto ore per poter calare ulteriormente l'acqua e verificare i danni subiti dalla struttura.

 

Secondo l'amministrazione di San Sepolcro tutti i ponti lungo il fiume Tevere dalla località aretina a Città di Castello, in Umbria, sono chiusi per precauzione. Ma secondo la protezione civile toscana la piena del Tevere ha già superato anche Città di Castello, senza provocare particolari danni se non esondazioni sparse non importanti.
''L'acqua continua a calare dalla diga e anche il livello del Tevere si sta abbassando. L'allarme sta rientrando'', dice il vicesindaco Mercati aggiungendo che ''solo a partire dal pomeriggio e nei prossimi giorni sarà possibile cominciare a verificare i danni subiti dalla diga e capire se le strutture dei ponti lungo il Tevere sono state danneggiate''.