Perugia, 16 dicembre 2010  - La corte di Cassazione ha confermato la sentenza in appello a 16 anni per l'omicidio di Meredith Kercher a carico di Rudy Guede. I magistrati hanno così confermato la ricostruzione dei colleghi di Perugia sulla complicità di Guede con Raffaele Sollecito e Amanda Knox finalizzata all'omicidio della studentessa inglese.

Allo stesso tempo, però, la Cassazione non ha messo in dubbio le attenuanti - emerse in Corte d'appello - che hanno permesso di ridurre la pena da 30 a 16 anni di reclusione (tre già scontati dal ragazzo ivoriano). Per la difesa Rudy Guede fino alla fine si è dichiarato innocente.

 

La sentenza l'ha appresa dalla televisione, in una cella del carcere di Viterbo. Dopo la pronuncia, l'ivoriano non ha infatti avuto contatti con i suoi difensori. Gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile si recheranno nei prossimi giorni a fargli visita. Guede ha comunque a disposizione la tv dalla quale ha probabilmente appreso della sentenza.

 

Parla di sentenza per lui ''scontata'' ma ora si dice interessato a leggere le motivazioni della decisione, Francesco Sollecito, il padre di Raffaele, dopo il pronunciamento della Cassazione su Rudy Guede. ''E' importante capire - ha detto Sollecito - se la Cassazione abbia considerato l'ivoriano l'unico responsabile del delitto o se ritenga che il delitto sia stato compiuto con altri''.

 

Sentenza importante secondo l'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, che si è così espresso: "La conferma in Cassazione dell'impianto accusatorio avrà anche riflessi sul procedimento in secondo grado per Amanda e Raffaele Sollecito". Nessun commento alla decisione della Cassazione, invece, da parte dell'avvocato Luciano Ghirga, uno dei difensori di Amanda Knox. Il legale ha preso atto della decisione ma non ha voluto commentarla.

 

Si tratta di ''un primo punto fermo nell'indagine'' quello messo oggi dalla Cassazione con la conferma della condanna a Rudy Guede secondo il pubblico ministero Manuela Comodi, che ha rappresentato l'accusa nei processi all'ivoriano nonche' in quello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox (per i quali è in corso il secondo grado).
Secondo il magistrato la decisione 'è anche un riconoscimento del lavoro svolto dalla polizia''. La Comodi non è comunque voluta entrare nel merito della sentenza della Cassazione. Dello stesso avviso il pm Giuliano Mignini, che ha seguito dall'inizio gli accertamenti. ''A tre anni dal fatto - ha sottolineato - si è gia' arrivati a una sentenza definitiva con tre gradi di giudizio''.