Perugia, 1 dicembre 2010 - Il giorno del voto della riforma dell’università alla Camera inizia presto per gli studenti. Il corteo è partito da piazza Partigiani alle 10,30. "Università libera, università pubblica" è stato lo slogan più urlato dai 400 studenti, un centinaio delle scuole superiori e la maggior parte universitari. I ragazzi , costantemente monitorati dalle forze dell’ordine, si sono poi diretti in piazza IV Novembre, dove verso le 11 è stato accolto dal suono dei tamburi di una cinquantina di ricercatori.

 

Il portone di palazzo Priori era aperto, segnale che anche il sindaco Boccali è fortemente contrario alla riforma dell’Università, e nell’atrio è stato posizionato un monitor per seguire la discussione alla Camera.

 

Sotto la pioggia, i manifestanti hanno percorso corso Vannucci gridando slogan contro il ministro Gelmini e contro il Governo. Alcuni di loro hanno voluto ricordare, con un manifesto, il «Compagno Paolo Vinti», deceduto lo scorso sabato.

 

La manifestazione è stata indetta unitariamente da tutte le anime del movimento studentesco, anche la Cgil dell’Umbria si è schierata a fianco degli studenti. Mario Bravi, segretario generale della Cgil, era presente al corteo. "Sosteniamo — ha dichiarato — con convinzione la mobilitazione studentesca, perché il diritto al futuro di queste ragazze e ragazzi passa anche dalla difesa dell’Università e dell’istruzione pubblica". Lo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati, ha anche messo a disposizione il proprio furgone.

 

Presente a fianco degli studenti Maurizio Oliviero, amministratore unico dell’Adisu, che ha rilasciato alcune dichiarazioni sul diritto allo studio. "Ci sono — spiega Oliviero — privati che si sono fatti avanti per sostenere i fondi per le borse di studio, se riusciamo a racimolare altri 800 mila euro, e abbassiamo la ripartizione delle borse, saremo in grado di coprire tutte le richieste degli aventi diritto".

 

Durante la pausa pomeridiana dei lavori alla Camera, gli studenti, aumentati durante la mattinata, hanno deciso di operare diversi blitz. Il primo, alla facoltà di Scienze politiche, con lo scopo di interrompere le lezioni. Il secondo alla galleria Kennedy, dove per una mezz’ora è stato bloccato il traffico. Il terzo blitz, invece, è stato coordinato a livello nazionale.

 

Duecento studenti hanno occupato i binari ferroviari alla stazione di Perugia-Fontivegge. Le Fs hanno poi riferito che la circolazione dei treni si è interrotta dalle 14,30 sino alle 15,40 e che quattro treni regionali hanno subito ritardi che vanno dai 35 ai 50 minuti.

 

Nel pomeriggio infine la protesta si è spostata nella facoltà di Lettere e filosofia, occupata da cinque giorni, dove, prima una discussione tra rappresentanti e poi un’accesa assemblea, hanno fatto da cornice all’attesa del risultato della votazione di Montecitorio.