Perugia, 9 novembre 2010 - Il nuovo procuratore della Repubblica di Perugia Giacomo Fumu, incontrando i giornalisti, lo afferma chiaramente: basta ai nomi e alle foto dei pubblici ministeri sui mezzi d'informazione. "La funzione dell'accusa non deve essere personalizzata" ha sottolineato.

 

Fumu ha spiegato che lui e i suoi sostituti "non gradiscono leggere i loro nomi sui giornali" accanto alle indagini delle quali si occupano. "La procura - ha sottolineato - è un Ufficio unitario del quale è responsabile il procuratore. I magistrati svolgono il loro lavoro con passione e spesso sacrificando la propria vita privata. Leggere il proprio nome non li gratifica ma al contrario li imbarazza".

 

Il procuratore ha quindi chiesto di non pubblicare nomi e foto dei magistrati anche in considerazioni delle minacce ricevute da alcuni di loro. Fumu ha parlato della procura di Perugia come di un "Ufficio complesso per la competenza sul distretto giudiziario del Lazio". "Siamo impegnati - ha detto - per verificare con attenzione la connessione dei reati contestati ai vari soggetti collegati ai magistrati nelle inchieste. Nessuno ci si meravigli se arrivato un 'processone', qui ne rimarrà solo un pezzo mentre il resto tornerà a Roma".