Amelia, 22 ottobre 2010 - "Non smettete di cercarla". È l’accorato appello dei familiari di Barbara Corvi, la giovane mamma amerina scomparsa da casa da quasi un anno in circostanze misteriose. Dal 27 ottobre 2009 infatti di lei si è persa ogni traccia e il papà Roberto e le sorelle Monica e Irene, sono tornati a chiedere aiuto alla trasmissione "Chi l’ha visto?".

 

Inquieta e lascia poco spazio alla speranza il silenzio che accompagna l’improvvisa sparizione di Barbara. "Mai ci avrebbe lasciati senza notizie — afferma Irene — soprattutto non si sarebbe separata dai figli Salvatore e Giuseppe; e neanche da me, con cui aveva un rapporto affettuosissimo essendo io più piccola di lei di 14 anni".

 

Una vicenda dolorosa e che si tinge di giallo anche alla luce del fatto che il marito di Barbara, Roberto Logiudice è fratello di un capo clan della ’ndrangheta, Antonino Logiudice, arrestato per aver piazzato, lo scorso 5 ottobre, davanti alla procura di Reggio Calabria un bazooka. Antonino dal carcere avrebbe deciso di collaborare con la giustizia. Ma c’è soprattutto una coincidenza che suscita molti interrogativi. Angela Costantino, moglie di un altro fratello Logiudice, Pietro, madre di quattro figli, è a sua volta scomparsa nel nulla da ben 16 anni.

 

Era il 16 marzo del 1994 quando a soli 24 anni sparì con la sua Panda che venne ritrovata sotto un cavalcavia dell’autostrada all’altezza di Villa San Giovanni quindici giorni dopo. Sembra che pochi giorni prima uno dei suoi fratelli fosse stato ucciso in un regolamento di conti tra bande rivali e che lei avesse manifestato l’intenzione di parlare. Oggi il marito, che all’epoca dei fatti era in prigione per scontare una pena di sette anni, dice che «è meglio non parlare di quella storia per il bene dei suoi figli». Storia di ’ndragheta, storia maledetta.

 

Ma nel caso di Barbara la vicenda non è legata a rivelazioni su boss e cosche. In questa vicenda si innescano altri scenari. Qualche giorno prima della scomparsa, Roberto Logiudice venne informato che Barbara aveva una relazione extraconiugale con un giovane di Amelia, Carlo. Qualcuno in città dice che a informare Roberto del tradimento della moglie sia stata una donna matura che aveva interessi sentimentali nei confronti di Carlo.

 

Di certo il 26 ottobre di un anno fa Roberto rivelò il tradimento di Barbara davanti ai genitori e ai figli. In un raptus di rabbia avrebbe mandato in frantumi il cellulare della moglie, quell’apparecchio dal quale Barbara più volte aveva inviato dolorosi messaggi a Carlo. Ed è stato proprio quest’ultimo il primo a rivolgersi a "Chi l’ha visto?" per cercare di capire che fine può aver fatto la donna.

 

"La picchiava spesso — ha detto Carlo —. Una volta le si era gonfiato un ginocchio, la consigliai di andare al pronto soccorso e denunciare l’accaduto. Barbara ci andò, ma non disse che a colpirla era stato il marito". Insomma una storia di violenza domestica è quella che si adombra sulla famiglia Logiudice di cui il papà Roberto Corvi dice di aver appreso solo negli ultimi tempi dei legami con la malavita organizzata. "Mia figlia non è scappata — dice il papà di Barbara — qualcuno l’ha portata via. E’ vero che la speranza è l’ultima a morire, ma più passa il tempo più le speranze si affievoliscono. Spero che la giustizia ci dia una risposta il più presto possibile".

 

Intanto pur di trovare questa risposta ci si affida anche ai sensitivi. Soltanto due settimane fa un medium ha portato le forze dell’ordine in quello che diceva fosse il luogo dove si trovava il corpo di Barbara. Un buco nell’acqua, come tanti. Ma su Facebook c’è anche un cartomante che scrive in un post di avere la certezza che Barbara sia viva. "Sento che non è morta", dichiara. Parole che riaccendono una speranza ormai appesa a un filo.