Perugia, 10 agosto 2010 - Di ufficiale ancora non c’è nulla ma il caso Meredith è in grado di veicolare indiscrezioni sulla data e sulla formazione della Corte che giudicherà in appello Amanda Knox e Raffaele Sollecito, già condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione per l’omicidio e lo stupro della studentessa inglese.

 

Esclusi i penalisti perché tutti incompatibili, a presiedere la Corte d’assise d’appello dovrebbe essere il presidente della sezione civile, Sergio Matteini Chiari. Una lunga carriera in magistratura — è entrato nel 1967 — tanto da ambire alla poltrona più alta, quella della Corte d’appello umbra. La Commissione di Palazzo dei Marescialli aveva proposto lui, poi il plenum ha scelto Wladimiro De Nunzio mentre Matteini Chiari dovrebbe andare a presiedere il tribunale per i minorenni (la cui presidenza è vacante da un anno).

 

Matteini Chiari, eugubino doc dove per anni ha svolto anche il ruolo di pretore, ha rappresentato l’accusa, come procuratore generale, nel processo d’appello per l’omicidio del giornalista Mino Pecorelli per cui fu condannato a 24 anni di carcere il sette volte presidente del consiglio, Giulio Andreotti (condanna poi cassata in piazza Cavour).

 

Nel 2003 è diventato presidente della sezione civile della Corte. Ad afficancarlo, nel gravoso compito, sarà un altro civilista, esperto anche in materia tributaria, Massimo Zanetti, relatore del processo. Spetterà a lui l’onere di svolgere la relazione introduttiva, ricapitolando tutte le tappe del processo di primo grado.
L’accusa invece sarà rappresentata dal pg Giancarlo Costagliola — da settembre facente funzioni — che potrebbe essere affiancato dai pubblici ministeri Manuela Comodi e Giuliano Mignini, quest’ultimo memoria storica dell’inchiesta sull’omicidio di via della Pergola, svolta dalla polizia.

 

Restano al momento confermate le nomine dei difensori degli imputati: Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova per l’enigmatica americana e l’onorevole-avvocato Giulia Bongiorno e Luca Maori per lo studente pugliese. In aula anche i difensori di parte civile, Francesco Maresca e Serena Perna che hanno rinunciato all’appello incidentale. La Corte dovrà decidere sia sull’appello proposto dalle difese degli imputati che si sono sempre proclamati estranei al delitto che su quello avanzato dalla procura contro la concessione delle attenuanti generiche che ha evitato ad Amanda e Raffaele, la condanna più dura dell’ergastolo, come sollecitato in primo grado.

 

Il nodo centrale saranno sempre le perizie tecniche sul dna trovato sul coltello utilizzato per uccidere Mez — secondo la sentenza della Corte d’assise — e sul gancetto del reggiseno della vittima.
Parallelamente la Cassazione dovrà invece pronunciarsi sul terzo imputato: Rudy Guede, condannato a sedici anni con il rito abbreviato in appello. I suoi difensori, Nicodemo Gentil e Walter Biscotti, hanno fatto ricorso ai giudici di piazza Cavour. Il processo d’appello per Amanda e Raffaele dovrebbe iniziare il 24 novembre.