La crisi si fa ancora sentire: carrelli e frigoriferi vuoti

Coldiretti: "Nel 2015 spesa alimentare calata dell'1,3%"

Frigorifero vuoto

Frigorifero vuoto

Perugia, 28 luglio 2016 - Altro  che ripresa. Secondo la Coldiretti in Umbria si respira ancora aria di recessione. E i consumi delle famiglie, in calo rispetto al 2014, lo starebbero a dimostrare. Nel «cuore verde» si tira la cinghia soprattutto sul fronte delle spese alimentari, ma anche su quello dell’istruzione e alla voce trasporti. In generale nel 2015 le famiglie umbre hanno speso in media al mese 2.335 euro, l’1,3% in meno rispetto all’anno precedente, con una contrazione degli acquisti in controtendenza rispetto al dato nazionale (+0,4%): è questa dunque la fotografia scattata dall’analisi Coldiretti sui nuovi dati Istat relativi ai consumi.  Volendo  fare due conti, dati alla mano, «rispetto all’anno precedente gli umbri hanno speso circa 31,5 euro in meno al mese, con il calo che ha riguardato diversi comparti di spesa, tranne bevande alcoliche e tabacchi, abbigliamento e calzature (stabili), servizi sanitari e spese per la salute, spettacoli e cultura, ma soprattutto servizi ricettivi e ristorazione in aumento del 10,3%», commenta il presidente della Coldiretti Albano Agabiti. Le spese per l’abitazione si confermano la prima voce del bilancio familiare, con un conto che nel 2015 è stato di 915,07 euro, seguite dal cibo, con 436,89 euro (nel 2014 si erano attestate a 449,15 euro) e dai trasporti con 245,58 euro, tutti comunque in calo. Questi i numeri, ma qual è la ricetta per risalire e guadagnare sul potere d’acquisto di redditi e pensioni? «Occorre ora – secondo Coldiretti – invertire il trend e aiutare le famiglie a recuperare potere di acquisto, puntando sulle filiere corte e valorizzando le attività sul territorio, anche per non far venire meno prodotti alimentari garanti della salute dei cittadini».