Agente di polizia e moglie trovati morti nel garage di casa: l'ipotesi è omicidio-suicidio

La polizia pensa che l'uomo abbia sparato alla moglie uccidendola per poi suicidarsi

E' intervenuta la polizia

E' intervenuta la polizia

Città di Castello, 6 marzo 2015 - I corpi senza vita di un agente di polizia e della moglie sono stati trovati questa sera nel garage della loro abitazione nei pressi di Città di Castello: la prima ipotesi della stessa polizia è che l'uomo abbia sparato alla moglie uccidendola per poi suicidarsi. La dinamica è comunque ancora al vaglio degli investigatori.

Entrambi erano di Città di Castello: lui aveva 41 anni, lei 40. La coppia non aveva figli. La donna era molto conosciuta nella zona in quanto gestiva una comunità per il recupero dei minori. L'agente era reduce dal turno di notte.

Secondo una prima ricostruzione l'arma usata per il probabile omicidio-suicidio è un fucile di proprietà dell'uomo. Un fucile a pompa di grosso calibro regolarmente detenuto dall'agente. I due sono stati entrambi colpiti alla testa. I due cadaveri sono stati trovati intorno alle 20 in un'abitazione di Uppiano, nei pressi di Città di Castello.

A dare l'allarme chiamando il 113 un socio di affari della donna che si era recato a trovarla. L'uomo è un agente in servizio alle volanti del commissariato di Città di Castello. Sul posto sono subito intervenuti personale dello stesso commissariato, della Squadra Mobile di Perugia e della polizia Scientifica, nonché il magistrato di turno. Non ancora chiari i motivi di quanto successo.

"Quanto successo è un fatto doloroso che rattrista noi come polizia di Stato e l'intera comunità di Città di Castello": a dirlo è il questore di Perugia Carmelo Gugliotta dopo che un agente ha ucciso la moglie per poi suicidarsi. Rispondendo all'ANSA, il questore sottolinea che "verrà fornita la più ampia collaborazione alla magistratura per fare chiarezza su quanto successo".