Perugia, 24 febbraio 2011 - Una "plurima, collettiva condotta" fondata sul "motivo di fare sesso". È quella che individuano nell'omicidio di Meredith Kercher i giudici della Prima Sezione Penale della Cassazione, come emerge dalle 23 pagine di sentenza con cui motivano la condanna definitiva a 16 anni di reclusione inflitta a Rudy Guede il 16 dicembre scorso.

 

La studentessa inglese, ritrovata morta nell'appartamento di via della Pergola a Perugia, la mattina del 2 novembre del 2007, fu vittima di "una escalation di violenza" volta ad annullarne le resistenze e, alla fine, "scannata con un colpo di coltello alla gola, mortale".

 

Per i giudici di piazza Cavour, dunque, legittima è l'aggravante dei futili motivi contestata a Rudy Guede, ed è "palese" l'"irragionevolezza della pretesa difensiva volta ad infirmare il riconoscimento giudiziale" della suddetta aggravante: "come se  - si legge nella sentenza n.7195 -  la soppressione violenta della libertà di autodeterminazione ed il corpo martoriato di una giovane vita, quella di Meredith Kercher, non imporrebbero di qualificare meramente occasionale e pretestuoso il motivo di fare sesso per scatenare, a fronte della resistenza della donna, la forza brutale e prevaricatrice di una plurima, collettiva condotta che rivela nei suoi tristi protagonisti la volontà orgiastica di dare sfogo agli impulsi criminali più perversi tali da destare un profondo senso di sbigottimento, ripugnanza e disprezzo in ogni persona di moralità media". 

 

Il contributo di Rudy Guede all'azione delittuosa, secondo i giudici di piazza Cavour, "si situa in un contesto di violenza crescente e di qualche durata che non può certo ritenersi eccezionale, improvvisa, meramente occasionale tale da non far prevedere, come conseguenza di una violenza così decisamente polarizzata all'atto sessuale in seguito ad una pluralità di ecchimosi e ferite provocate dall'uso del coltello, il possibile sbocco mortale delle azioni".

 

Gli 'ermellini', nella sentenza depositata oggi, ricordano che "la decisione a cui è chiamata questa corte concerne, e solo, la responsabilità del Guede in ordine al fatto contestato e dell'eventuale partecipazione di altri al delitto si dovrà tener conto solo nella misura in cui una tale circostanza valga ad incidere sul tema che costituisce l'impegno esclusivo in punto di riforma o conferma della declaratoria di responsabilità dell'imputato, quest'ultima del tutto condivisa dai giudici di primo e secondo grado".

 

Per l'omicidio Kercher sono attualmente imputati davanti alla Corte d'Assiso d'Appello di Perugia la giovane americana Amanda Knox e lo studente pugliese Raffaele Sollecito, giudicati con rito ordinario. La prossima udienza del processo a loro carico è fissata al 12 marzo prossimo: in primo grado i due giovani sono stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere.