Sabato 27 Aprile 2024

La Corte dei Conti esamina il caso-Cartasegna

I magistrati contabili acquisiscono documenti. Sono in corso accertamenti / ISPETTORI INPS DA ROMA

Mario Cartasegna

Mario Cartasegna

Perugia, 22 gennaio 2015 - ORA tocca alla Corte dei Conti occuparsi del caso della super-pensione dell’avvocato Mario Cartasegna (20.100 euro netti al mese, ndr). La procura contabile dell’Umbria ha acquisito infatti alcuni documenti relativi alla questione che ormai tiene banco da mesi in città e oltre. L’organo di controllo si è mosso qualche settimana dopo l’approvazione della risoluzione della Commissione garanzia e controllo di Palazzo dei Priori che chiedeva lumi sulla legittimità degli atti via via approvati negli anni e, contestualmente, la revoca dell’incarico al professionista. Per la precisione era il 17 maggio quando dalla procura di via Martiri dei Lager è arrivata la richiesta di accedere agli atti, a cominciare da quella risoluzione che chiede chiarimenti. Da allora però non sarebbe seguito alcun atto formale da parte della Corte dei Conti stessa.

PROPRIO in quel documento, approvato grazie ai voti del centrodestra (il Pd si spaccò in tre tronconi), viene detto che costituisce una «singolarità o anomalia il fatto di aver caricato sull’ultimo anno spettanze professionali maturate anche negli anni precedenti». Nella risoluzione infatti si faceva notare che a fronte di una media di 200mila euro annui, il Cud del 2008 di Cartasegna (anno del pensionamento) fu pari a 878mila euro. «Pare necessario – si dice nella risoluzione – che i soggetti istituzionalmente competenti ne verifichino la legittimità riguardo al possibile grave danno erariale che il fatto possa aver determinato». Suggerimento che evidentemente la Corte dei Conti ha subito raccolto.

A CARTASEGNA viene contestato il fatto di aver portato a compimento una serie di processi proprio quando c’era da calcolare la pensione. Lui ha sempre ribattuto che certe cause sono andate a compimento dopo 20-25 anni e che le progressioni sono sempre state corrette. Tra l’altro l’avvocato ha anche detto in una intervista al nostro giornale che nel 2010 propose all’Agenzia delle Entrate di essere pagato per le cause non ancora chiuse con l’Iva, ma che su questo ottenne un rifiuto. «Che avrei dovuto fare? – si è chiesto – Quella pensione è stata una sorpresa anche per me... ». In città c’è intanto una troupe di «Presa diretta» (Rai 3) che si occupa del caso.

m.n.