Burri «conquista» New York, entusiasmo al Guggenheim

Cento capolavori del Maestro negli Usa. Inaugurata la mostra-omaggio per il centenario della nascita

«THE TRAUMA OF PAINTING» Il maestro Burri

«THE TRAUMA OF PAINTING» Il maestro Burri

New York, 9 ottobre 2015- Cento opere nel centenario della sua nascita: così Burri, con i suoi sacchi, i legni, i ferri, i cretti e i celotex conquista New York in una mostra che un coro unanime di voci definisce «bellissima». Una folla strepitosa ha abbracciato il ritorno dell’arte di Burri in America: lo hanno fatto tanti italiani, rappresentanti delle maggiori istituzioni e semplici cittadini partiti dall’Umbria e da Città di Castello a suggello dell’omaggio planetario che il Guggenheim Museum ha dedicato al genio tifernate. La scelta del titolo della mostra «The Trauma of Painting» è stata illustrata dalla curatrice Emiy Braun: «Tutto comincia in un campo di prigionieri italiani in Texas dove un giovane medico si reinventa come pittore... Burri che non aveva più tela per dipingere e si rivolse alle cucine per procurarsi un sacco. Ecco: ‘trauma of painting’ è perchè, ricorrendo a sacchi di juta strappati e rammendati, tele con gobbi a rilievo e plastiche industriali fuse, Burri alludeva a corpi umani, membrane e ferite, ma lo faceva attraverso un linguaggio totalmente astratto». «La retrospettiva – ha aggiunto Richard Armstrong, il direttore del Guggenheim – è la prima in 35 anni e la più completa mai allestita negli Stati Uniti: per il museo l’evento che apre la stagione, realizzato grazie alla sponsorizzazione di Lavazza». Le opere vengono da collezioni private americane e europee, da musei di tutto il mondo tra cui un ‘Catrame’ del 1952 dai Musei Vaticani, ma soprattutto dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello che ha prestato una quarantina di pezzi. «Vediamo il Burri che aveva un profondo rapporto con gli Usa, ma anche il figlio dell’Umbria che voleva connettersi con la sua terra», ha detto la presidente della Regione Catiuscia Marini giunta a New York per la mostra dell’anno. «Il Guggenheim parla alla cultura e all’arte del mondo e lo fa con Burri: vedere l’intero museo ospitare le opere dell’artista umbro – ha aggiunto Marini –_ è motivo di grande orgoglio e l’evento rappresenta senza dubbio un’opportunità di prestigio e rilievo internazionale per l’Umbria e Città di Castello». «Ieri New York era più bella di sempre. La mostra di Burri merita una sola parola: strepitosa»: ha riferito in una nota il deputato tifernate Walter Verini, promotore della Legge per il Centenario di Burri, presente al Guggenheim per l’inaugurazione. La mostra, aperta fino al 6 gennaio, è stata promossa da Guggenheim Foundation e Fondazione Burri guidata da Bruno Corà. L’allestimento è stato curato anche da Chiara Sarteanesi per la Fondazione.