Ast, 200 lavoratori già in cassa integrazione; Scontri a Roma, polemica; Renzi: "Sciogliere nodi imperativo morale"

Duecento lavoratori della Iserv, una delle ditte esterne che movimenta macchinari importanti all'interno dell'acciaieria, sono a casa. Rischio blocco per la fabbrica SCONTRI A ROMA, PARLANO GLI OPERAI / OPERAI CARICATI DALLA POLIZIA / GLI OPERAI A ROMA / CORO DI REAZIONI: "IL GOVERNO CHIARISCA SUGLI SCONTRI"/CAMUSSO IN OSPEDALE DAGLI OPERAI RICOVERATI/L'INCONTRO CON RENZI ALLA LEOPOLDA / IL MINISTRO GUIDI RIFERISCE ALLA CAMERA GLI ESITI DELL'INCONTRO CON LA MORSELLI

Un momento degli scontri (Ansa)

Un momento degli scontri (Ansa)

Terni, 30 ottobre 2014 - "Non permetteremo di strumentalizzare la vertenza dell'Ast di Terni a fini politici utilizzando i gravissimi scontri di ieri. Portare a casa la vertenza Terni è un imperativo morale. Gli aspetti politici li lasciamo fuori da questo tavolo". Parole di Matteo Renzi pronunciate questa mattina accanto al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, in un incontro convocato in via d'urgenza con i sindacati nazionali del metalmeccanici. Gli scontri di ieri a piazza di Indipendenza a Roma tra circa 500 lavoratori delle acciaierie, scesi nella Capitale per un sit-in sotto all'ambasciata di Germania, e le forze di polizia che avrebbero dovuto assicurare l'ordine pubblico, hanno dato un sonoro scossone al Governo e in particolar modo al Presidente del Consiglio dei Ministri che ha quindi tentato di rimettere in carreggiata una situazione dagli sviluppi, anche politici, altrimenti imprevedibili.

Le parole rassicuranti di Renzi, però, contrastano con l'ennesima verità dell'oggi maturata nel corso della notte. Dalle 22 del 29 ottobre 2014, giorno degli scontri di Roma, 200 lavoratori della Ilserv, una delle ditte esterne impiegate dentro le acciaierie di Terni per la movimentazione di importanti e delicati macchinari sono in Cassa Integrazione in quanto ritenuti esuberi da parte dell'azienda. La Ilserv aveva già difficoltà nel rinnovo degli appalti con Ast e con il subentro dell'amministratore delegato Lucia Morselli e il nuovo piano industriale di Acciai Speciali Terni che ha tagliato del 20% il costo dei contratti stipulati non c'è stata più possibilità per il management di Illserv di mantenere i livelli occupazionali. Duecento dei 320 lavoratori Ilserv sono quindi a un passo dal definitivo licenziamento. Ma quel che è paradossale è che di fatto sono già fisicamente fuori dalle acciaierie di Terni. E questo comporta la non presenza fisica di lavoratori in grado di far funzionare le macchine che a loro volta fanno funzionare le acciaierie. 

Significa, cioè, che se anche si dovesse trovare oggi stesso un accordo tra gli operai di Ast e l'azienda stessa, il sto siderurgico potrebbe non tornare imemdiatamente in produzione. Ast potrebbe far ricorso a una società diversa da Ilserv? Al momento questo non si sa. L'unica cosa evidente è che il tunnel è ancora molto lungo.