Ast, nessun incontro a Roma "fino a quando non ci saranno le condizioni"

Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, lascia interdetti gli operai di Terni

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Terni, 21 ottobre 2014 - Deve esserci un difetto di comunicazione in corso tra i sindacati ternani e gli operai dell'Acciai Speciali Terni e i più autorevoli rappresentanti del Governo Renzi. I primi, in viale Brin, stanno ancora presidiando con compostezza i cancelli della fabbrica in attesa della convocazione di un nuovo tavolo di trattativa. Ma non per aggiustare il numero degli esuberi o le modalità di uscita dall'azienda; quanto, piuttosto, per iniziare nuovamente a parlare di un nuovo piano industriale privo di alcun esubero. Insomma: lavoratori e sindacati vogliono un incontro per ripartire dal 4 settembre scorso, in cui fu fatta tabula rasa di tutto e si provò a costruire un piano diverso. Per tale ragione si aspettano di essere chiamati dal Governo. A Roma, invece, lo spartito è l'esatto contrario: ormai si deve ragionare sulla procedura di mobilità di 537 lavoratori e il dialogo, in questa fase, è tra azienda e operai. Queste le testuali parole del sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova come rilanciate dall'agenzia di stampa economica Radiocor: "Nella vertenza Acciai Speciali Ternisono disponibile anche domani mattina a convocare le parti, ma siamo ancora nella parte della gestione sindacale". E ancora: "L'azienda - spiega - avendo avviato la procedura con 537 licenziamenti, deve sedersi a un tavolo con il sindacato, ma al momento non è avvenuto. Trascorso il termine di 40 giorni, nei successivi 35 giorni, il Governo può convocare le parti". Bellanova conclude assicurando che "il ministero sta continuando a lavorare, ma un incontro formale al momento non è stato ancora previsto". All'agenzia Agi, Bellanova conferma: "Sono pronta ad una convocazione anche domattina. Appena capiamo che ci sono le condizioni il governo è pronto". Insomma, il cerino resta a Terni.