Ast, in Germania la ThyssenKrupp firma l'accordo: niente licenziamenti fino al 2020

Mentre a Terni i tedeschi sono pronti a licenziare 537 operai (120 si sono già dimessi approfittando dell'incentivo all'esodo), a casa loro firmano un contratto integrativo molto simile al contratto di solidarietà italiano: meno ore di lavoro settimanali, ma posto di lavoro garantito a tutti OGGI GLI OPERAI A ROMA CON LA CGIL, E DOMANI ALLA LEOPOLDA PER INCONTRARE RENZI/ESPOSTO CONTRO L'AD MORSELLI/LA MARINI HA INCONTRATO RENZI/GLI OPERAI OCCUPANO IL CONSIGLIO COMUNALE / IL FORNO DI DUISBURG E' STATO RIACCESO / SIT IN DAVANTI ALLA CASA DI UN DIRIGENTE / ASSEDIO A CONFINDUSTRIA/CASSONETTI INCENDIATI/IN 20MILA PER LA MANIFESTAZIONE / CAMUSSO PORTA LO STRISCIONE - VIDEO / I FISCHI ALLA CAMUSSO - VIDEO

AST_415449_092348

AST_415449_092348

Terni, 25 ottobre 2014 - Contratto di solidarietà. Potrebbe essere questa la chiave di volta, o di "svolta" della complicata vertenza delle acciaierie di Terni. Meno ore di lavoro, ma lavoro per tutti. Potrebbe essere questa perchè ThyssenKrupp, multinazionale tedesca padrona al 100% di Ast, Acciai Speciali Terni, pochi giorni fa ha firmato un contratto integrativo con gli operai di Duisburg del tutto simile al contratto di solidarietà italiano. E lo ha fatto per garantire i posti di lavoro degli operai tedeschi. A darne notizia è il quotidiano locale tedesco Waz  in un articolo di ieri.  Per risparmiare sul costo del lavoro (eisgenza irrinunciabile anche in Italia secondo quanto emerso in queste settimane dalla vertenza Ast) a Duisburg la ThyssenKrupp Steel ha introdotto la "settimana corta": si lavorano solo 31 ore anziché 34, ma ne vengono pagate 32. Questa misura consente di evitare il licenziamento di 4500 persone almeno fino al 2020. La nuova disposizione dovrebbe partire dal 1 novembre.

Perchè non farlo anche in Italia dove il numero complessivo di esuberi è assai inferiore e l'asset produttivo molto più qualificato?

Di contratti di solidarietà fino a oggi se ne è parlato poco. Di certo non lo ha fatto l'Ast, ma nemmeno il Governo ha fino ad ora messo sul tavolo questa possibilità nonostante le richieste delle istituzioni e dei sindacati locali. Questa ipotesi ha iniziato a circolare solo dopo la rottura del tavolo al ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 9 ottobre. E' possibile ripartire da qui? Forse. Lo si scoprirà mercoledì 29 ottobre, al termine del nuovo incontro già programmato tra il ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi e i vertici della ThyssenKrupp. 

Intanto per gli operai di Terni non è cambiato purtroppo nulla. O meglio, nessuno sviluppo positivo. Persino le buste paga sono in ritardo a causa della situazione particolarmente complicata. "Attendevamo una convocazione da parte del Governo che ancora non c'è stata - hanno detto le Rsu - e così confermiamo lo sciopero 24 ore su 24 e le manifestazioni utili ad alzare il livello di visibilità della vertenza". 

Oggi una folta delegazione di lavoratori ha partecipato allo sciopero nazionale indetto dalla Cgil a Roma. Domani una cinquantina di operai accompagnati dalle istituzioni locali saranno alla Leopolda di Firenze per provare a incontrare di persona il Premier Matteo Renzi (diretta Twitter de La Nazione #liveleopolda). Mercoledì 29, in contemporanea all'incontro tra il ministro Guidi e i vertici TK. gli operai potrebbero organizzare un sit-in davanti all'ambasciata di Germania a Roma.