Ast, Landini: "Sì a un accordo, ma non a tutti i costi"

Gli operai delle acciaierie di Terni pronti a rientrare in fabbrica già da mercoledì riprogrammando le azioni di protesta, ma il segretario generale della Fiom che oggi incontrerà i lavoratori ribadisce: "Nessun licenziamento"

Landini

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Terni, 24 novembre 2014 - Secondo il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, la vertenza delle acciaierie di Terni potrebbe giungere a una soluzione positiva. Forse addirittura il 26 novembre quando al ministero per lo Sviluppo Economico riprenderanno gli incontri tra sindacati, Ast e Governo. Ma secondo Landini dovranno esserci condizioni precise, a partire dal "nessun licenziamento". "Mercoledì siamo pronti ad articolare la mobilitazione e crediamo si possa sostanzialmente andare verso un accordo - dice Landini parlando a margine di un incontro a Firenze - Ma non si può fare un accordo a tutti i costi, deve essere un accordo che al suo interno ha da un lato una scelta precisa di politiche industriali". Per il segretario generale della Fiom, quindi, si deve realizzare un'intesa in base alla quale da un lato "la Thyssen non vende e si continua a produrre acciaio; dall'altro, no ai licenziamenti e sì a tutele che riguardino le condizioni di lavoro delle persone".

Oggi pomeriggio Landini sarà a Terni per incontrare gli operai delle acciaierie che domenica 23 novembre, ina un riunione delle Rsu, avevano già deciso di andare a una rimodulazione degli sciooperi a partire da mercoledì. Il 26 mattina, dunque, come segnale di apertura da parte degli operai rientraranno in fabbrica prima gli addetti alle finiture, poi gli amministrativi e via via tutti gli altri. A seconda di come andranno le cose al Mise saranno organizzate o meno nuove forme di lotta.