Ast, il ministro Guidi ha riferito alla Camera gli esiti dell'incontro odierno con la Morselli: più ombre che luci

La titolare dello Sviluppo Economico ha ribadito l'impegno del Governo, ma non ha abbandonato il ruolo di arbitro "facilitatore di intese". L'esecutivo è pronto a mettere 10 milioni di euro in materia energetica, ma di fronte agli esuberi pare avallare l'ipotesi di riduzione da 537 a 290

Operai delle acciaierie di Terni sotto all'ambasciata di Germania, a Roma

Operai delle acciaierie di Terni sotto all'ambasciata di Germania, a Roma

Terni, 29 ottobre 2014 - Dieci giorni di sciopero 24 ore su 24, viaggi a Roma e a Firenze e forse anche a Essen sembrano non servire a niente. Oggi il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha riferito alla Camera dei Deputati la situazione della vertenza Ast, ma anche gli esiti dell'incontro che questa mattina la stessa Guidi ha avuto con l'amministratore delegato dell'Ast Lucia Morselli in teoria per riaprire quella trattativa con i sindacati saltata lo scorso 9 ottobre. Il ministro ha parlato per più di 40 minuti ed è venuto fuori sostanzialmente che si è rimasti fermi al 4 ottobre 2014 quando il Governo, assumendo un ruolo di mediatore "super partes" aveva proposto un lodo in cui gli esuberi previsti dal piano industriale di Ast presentato il 17 luglio 2014 scendevano da 550 a 290, "da gestire in due anni con mobilità incentivata". Insomma quel colpo d'ala tanto atteso del Governo soprattutto dopo l'incontro con il Premier Renzi alla Leopolda di Firenze domenica scorsa non pare esserci stato. Il ministro Guidi ha sostanzialmente detto che "il Governo ha chiesto ulteriormente all'Ast di rivedere il piano industriale abbassando i tagli del costo del lavoro da 40 a 30 milioni perchè la differenza, 10 milioni di euro, nel quadro della legsilazione vigente li può mettere il Governo sotto forma di indicazioni e di aiuto pratico a usufruire dei nuovi vantaggi energetici previsti". I sindacati e i lavoratori chiedevano al Governo di convincere Ast a recedere dalla decisione unilaterale di riduzione dei turni sulle linee a caldo. Il ministro Guidi ha detto di aver proposto all'azienda di proprietà tedesca di "tenere un forno a piena produttività, sette giorni su sette su tre turni e il secondo forno a produttività quasi piena, ovvero funzionante 5 giorni alla settimana su tre turni". Insomma, non è esattamente quello che si aspettavano i lavoratori. Anzi, probabilmente è tutto il contrario. E adesso non è chiaro cosa accadrà. Il ministro Guidi si è sgolata  per convincere tutti che il Governo è dalla parte del dialogo, ma dopo le botte di questa mattina per le vie di Roma, nei pressi dell'ambasciata di Germania, gli operai probabilmente qualche perplessità ce l'hanno.