Ast, decurtati i turni: nuovo sciopero possibile corteo a Roma. Renzi: "Stiamo lavorando"

Gli operai delle acciaierie di Terni sono di nuovo in sciopero dopo che l'azienda ha comunicato la decisione di ridurre i turni di servizio nell'area a caldo. La causa di questa decisione starebbe nelle dimissioni volontarie di alcuni lavoratori che hanno accettato l'incentivo all'esodo. Sullo sfondo, però, c'è la riaccensione del forno Tk di Duisburg avvenuta proprio sabato scorso SIT IN DAVANTI ALLA CASA DI UN DIRIGENTE / ASSEDIO A CONFINDUSTRIA / CASSONETTI INCENDIATI / IN 20MILA PER LA MANIFESTAZIONE / CAMUSSO PORTA LO STRISCIONE-VIDEO/SULLE NOTE DI BELLA CIAO-VIDEO/FIUMANA INVADE TERNI-VIDEO / I FISCHI ALLA CAMUSSO-VIDEO

Ast, sciopero e stabilimento fermo

Ast, sciopero e stabilimento fermo

Terni, 22 ottobre 2014 - Le acciaierie di Terni sono di nuovo ferme. Gli operai ancora in sciopero. Dopo la grande manifestazione di venerdì scorso avevano ripreso a lavorare in attesa di nuovi, positivi sviluppi che però non ci sono stati. Né a Roma, dove il Governo ha ribadito la sua posizione super-partes anche oggi con il sottosegretario De Vincenti, né nella palazzina direzionale dello stabilimento siderurgico dove la direzione di Ast ha comunicato di voler procedere nell'immediato a un taglio delle turnazioni nell'area a caldo. Alle brutte notizie si aggiunge anche la beffa: l'Ast avrebbe giustificato il taglio delle turnazioni con il fatto che molti operai stanno in queste ore lasciando l'azienda approfittando dell'incentivo all'esodo offerto dalla stessa (circa 80mila euro lordi).

Una giustificazione che, però, in una guerra di nervi come quella che si sta consumando a viale Brin ha il sapore della propaganda finalizzata a rompere del tutto il fronte della resistenza operaia. O, come minimo, a distogliere l'attenzione da altre notizie. Come, ad esempio, la riaccensione del forno di Duisburg Schwelgern 2 avvenuta sabato scorso, 18 ottobre 2014, dopo mesi di spegnimento durante i quali però ThyssenKrupp ha speso più di 200 milioni di euro per riammodernarlo. La notizia è stata pubblicata sulla versione on-line della Waz, il più popolare quotidiano locale della Germania dell'Ovest che dà conto anche il compiacimento del ministro Garrelt Duin.

Lavoratori e sindacati sono dunque sul piede di guerra perchè vedono anche in questa decisione unilaterale di tagliare le turnazioni "una applicazione strisciante del piano industriale presentato lo scorso 17 luglio". Piano industriale di cui gli operai e le loro rappresentanze non vogliono più sentir parlare, ma l'azienda, dopo la rottura del tavolo delle trattative al ministero per lo Sviluppo Economico pare stia applicando alla lettera.

La mobilitazione, dunque, è scattata immediatamente e nelle prossime ore ci saranno nuove forme di protesta spontanee. Si prevedono presidi permanenti di fronte alla sede del Comune e alla Prefettura. I lavoratori stanno anche pensando a una vera e propria Marcia su Roma per conquistare l'attenzione del Premier Matteo Renzi che fino a oggi ha riservato a Terni soltanto qualche sporadica battuta come quella che oggi il Presidente del Consiglio dei ministri ha rivolto a una scolaresca di Narni in visita al Quirinale dove lo stesso Renzi si trovava per un incontro con il Capo dello Stato: "Siamo molto preoccupati per l'acciaieria e stiamo lavorando".