Seminava chiodi sulla strada per tenere lontani potenziali "concorrenti": denunciato un cacciatore di Assisi

Voleva avere l'esclusiva su una zona montana vicino a San Gregorio particolarmente produttiva di tartufo, ma la polizia lo ha scoperto

Polizia

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Assisi, 25 agosto 2014 - Come nei cartoni animati o nei film d'azione: chiodi lunghi 10 centimetri lungo la strada per evitare che altri raggiungano la meta prestabilita, in questo caso una zona montana particolarmente generosa di tartufi. Ma a un residente di Assisi la furbata è costata cara. E' stato denunicato dalla polizia che ha raccolto le decine di numerosi cacciatori rimasti danneggiati proprio da quei chiodi "seminati" lungo la strada per San Gregorio. Gli agenti hanno capito subito cosa è successo, non appena hanno saputo che il sospettato era anch'egli un cacciatore. Nella sua abitazione il personale del commissariato gli ha sequestrato diversi chiodi risultati simili a quelli usati per i danneggiamenti. Dei quali si e' pero' detto lui stessi vittima, negando qualsiasi responsabilita'. L'indagine e' stata avviata dal commissariato di Assisi dopo le segnalazioni di cacciatori e cercatori di tartufi che da anni transitando o lasciando la propria auto parcheggiata nella zona, spesso la ritrovavano con le gomme bucate o, in alcuni casi, con l'impianto frenante in avaria. Per farlo venivano utilizzati grandi chiodi "da carpentiere" della lunghezza di almeno 10 centimetri, saldati tra loro fino a formare - spiega la polizia in una nota - dei veri e propri marchingegni "buca-pneumatici" a forma di "L", o i "croce". Talvolta venivano anche piantati e disposti in fila su tavolette in legno, posizionate in modo da non essere viste dagli automobilisti in transito. La polizia ha indirizzato le indagini verso qualcuno molto vicino proprio al mondo venatorio in quanto per gli investigatori solo un cacciatore esperto e conoscitore della zona poteva muoversi con l'abilita' e la riservatezza dimostrate dall'autore di tali reati. Il movente sarebbe stato la volonta' di allontanare ed eliminare la concorrenza nella caccia e nelle altre attivita'. Con il pretesto di un normale controllo alle armi regolarmente denunciate e detenute e' stata cosi' perquisita l'abitazione del cacciatore. Tra i vari fucili e carabine custodite in un apposito armadio blindato, e' emersa - riferisce ancora la polizia - la mancanza di una che l'uomo deteneva invece presso la casa del figlio. Inoltre il cacciatore e' stato trovato in possesso di un numero "altamente superiore" di munizioni rispetto a quello concesso. Negli altri armadi destinati alla custodia delle attrezzature venatorie, gli agenti hanno individuato chiodi a forma di "L" e di "croce", ritenuti del tutto simili a quelli usati per bucare le gomme. L'uomo ha spiegato alla polizia di averli raccolti nella zona di San Gregorio in quanto anche lui era stato vittima dei danneggiamenti, pero', mai denunciati. Ha comunque negato qualsiasi responsabilita' nei danneggiamenti. Il personale del commissariato di Assisi ha anche sottoposto a sequestro cautelativo le armi da caccia.