Vladimir Putin esce allo scoperto e rilancia: 'Uno stato nell'est dell'Ucraina'. Sanzioni Ue

Putin non parla più di federazione ucraina, ma della "creazione di uno Stato per il sud-est dell'Ucraina, per proteggere gli interessi legittimi delle persone che ci vivono". La Merkel ha detto che entro una settimana, se nulla cambia, la Comissione Ue porrà nuove sanzioni a Mosca. La Cancelliera ha poi ribadito il rifiuto della Germania a fornire armi a Kiev: "si darebbe l'impressione che una soluzione militare è possibile".

Il presidente russo Vladimir Putin (Ap)

Il presidente russo Vladimir Putin (Ap)

Bruxelles, 31 agosto 2014 - La cancelliera tedesca Angela Merkel, come il presidente uscente della Ue Herman van Rompuy, a Bruxelles ha detto che l'Ue darà alla Russia una settimana di tempo per rivedere il proprio intervento militare in Ucraina o ci saranno nuove sanzioni. Le nuove sanzioni, ha detto Merkel, dovrebbero riguardare gli stessi settori già colpiti dalle precedenti misure, che comprendevano anche un divieto di esportazione per alcune alte tecnologie e attrezzature per le esplorazioni petrolifere. 

MERKEL: LA GERMANIA NON DARA' ARMI ALL'UCRAINA - Le forniture di armi all'Ucraina "non sono opportune" perché "si darebbe l'impressione che una soluzione militare è possibile" quando invece "siamo tutti d'accordo che non c'è soluzione militare". Lo afferma la Cancelliera Angela Merkel, specificando che "la Germania non fornirà armi" e che "non cambierà idea da oggi al vertice Nato". 

PUTIN ALLO SCOPERTO: UNO STATO IN UCRAINA DELL'EST - Il presidente russo Vladimir Putin si appella a negoziati in vista della creazione di uno Stato nell'Ucraina dell'est. "Dobbiamo cominciare immediatamente discussioni su questioni che riguardano la creazione di uno Stato per il sud-est dell'Ucraina per proteggere gli interessi legittimi delle persone che ci vivono", ha detto Putin.

Il presidente russo ha fatto queste dichiarazioni in una trasmissione televisiva registrata venerdì. Fino ad ora la Russia aveva chiesto che le regioni orientali ucraine, in maggior parte russofone, godessero di un'autonomia maggiore all'interno di un sistema federale non centralista. Putin non ha fatto accenno alla minaccia di nuove sanzioni da parte dell'Ue. 

Il presidente ha comunque addossato all'Ue la responsabilità della crisi ucraina per aver sostenuto il movimento di protesta che portò alla rimozione a febbraio del presidente filorusso Viktor Ianukovic. "Avrebbero dovuto sapere che la Russia non sarebbe potuto rimanere a guardare mentre si spara sulla gente a bruciapelo". E parlo, ha aggiunto Putin, "non dello stato russo, ma del popolo russo".

UCRAINA-RUSSIA: SCAMBIO DI PRIGIONIERI - Dieci paracadutisti russi catturati una settimana fa dai militari di Kiev in Ucraina sono rientrati in Russia dopo uno scambio con 63 prigionieri ucraini detenuti da Mosca. Lo scambio, riportano i media russi, è avvenuto oggi all'alba al posto di frontiera di Nekhoteievka. I 63 militari ucraini erano stati fatti prigionieri quando mercoledì sono entrati in territorio russo per sfuggire ai combattimenti nell'est dell'Ucraina fra l'esercito e i ribelli filorussi.

"La trattativa non è stata facile, ma è prevalso il buon senso e tutto è andato a buon fine", ha dichiarato il vicecomandante dei paracadutisti russi, gen. Alexiei Ragozin. L'Ucraina ha annunciato mercoledì la cattura dei 10 parà russi i quali, secondo Mosca, avrebbero sconfinato in territorio ucraino "per errore" durante un pattugliamento di frontiera. Della stessa unità altri due paracadutisti sono rimasti uccisi e altri dieci feriti durante un attacco dell'esercito di Kiev.