Trasparenza dei Comuni e aste online

Il commento

Luca Filippi

Luca Filippi

Livorno, 24 novembre 2015 - SONO piccoli segnali, ma qualcosa si muove anche nella leggendaria burocrazia della pubblica amministrazione. Il Comune di Rosignano vende su «eBay» le sue vecchie Fiat Panda e gli scooter Piaggio Beverly. D’accordo, non è la prima volta che un ente pubblico fa ricorso a questa sorta di «social netwok del commercio», ma la notizia è che sta diventando normale anche per la pubblica amministrazione approfittare dell’agilità della rete internet ottenendo un duplice risultato: velocizzare le procedure e abbassare i costi.

In verità oltre a questi due aspetti positivi se ne aggiunge un terzo, che a prima vista sfugge. L’asta su internet assicura la massima trasparenza perché viene svolta da un soggetto terzo indipendente. Insomma, anche volendo, non si può favorire un «amico», la Panda sarà assegnata a chi fa l’offerta migliore entro una data scadenza. Del resto gli esperti ritengono che la digitalizzazione del sistema e l’abolizione di tutti i passaggi cartacei possano essere un modo per ridurre gli spazi di appalti truccati e aste pilotate nella pubblica amministrazione. Chi eventualmente modifica un documento digitale lascia sempre una traccia e il controllo può essere esteso ad enti e soggetti terzi, mentre con le buste chiuse con la ceralacca e il metodo della candela vergine (non sto scherzando, esiste davvero ed è fissato da un regio decreto del 1924 ancora attivo), la manipolazione è sempre possibile e poco controllabile. Invece oggi un qualsiasi cittadino può cliccare sull’oggetto e fare la sua offerta. Per la cronaca a Rosignano una Panda del 2001 con 129mila km parte da una base d’asta di 300 euro. Il Comune non sanerà il bilancio, ma già nei giorni scorsi ha ottenuto alcune migliaia di euro da altri veicoli dismessi che altrimenti sarebbero rimasti per anni a marcire nei piazzali.