Toscana, 18 maggio 2012 -  Esordio a Cannes per "Reality", il film di Matteo Garrone con protagonista Aniello
Arena
(attore detenuto al quale la direzione del carcere di Volterra ha dato il permesso di girare ma non quello di partecipare al festival insieme al resto del cast).

 

Il film - una tragicommedia dal tono assai diverso da "Gomorra" - segue le vicende di Luciano, pescivendolo in cerca di un posto nella casa del "Grande Fratello", e della sua famiglia: tutti - almeno inizialmente - entusiasti per la prospettiva di poter raggiungere fama e ricchezza grazie alla televisione."Molte persone cercano di cambiare il loro destino grazie ai reality, per molta gente la televisione è una sorta di Eldorado", spiega
Garrone in conferenza stampa. Dopo l'audizione Luciano - in attesa spasmodica della chiamata
della produzione - sviluppa un'ossessione e crede che i produttori lo stiano sorvegliando giorno e notte per scoprire se sia adatto alla parte: immaginando che cerchino una persona di buon cuore, inizia a fare beneficenza e a invitare mendicanti a pranzo a casa, il che causa non pochi problemi in famiglia.

La non facile esperienza di Arena nella vita reale ha arricchito la sua interpretazione, secondo il regista: "Come attore si è calato del tutto nel personaggio, il fatto che sia ancora un detenuto gli ha permesso di scoprire un intero mondo e penso che si veda nei suoi occhi. Il personaggio andava interpretato da qualcuno che fosse un po' ingenuo, una sorta di Pinocchio moderno".