Toscana, 22 agosto 2011 - Il ticket sanitario aggiuntivo, sia sui farmaci che sulle visite specialistiche, è modulato in base al reddito familiare fiscale o, in alternativa, all’indicatore Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente). Ma è proprio a quest’ultimo che la Regione consiglia di far riferimento, così come ha ribadito il presidente Enrico Rossi durante la conferenza stampa di oggi: “Già 617mila famiglie in Toscana si sono dotate di questo documento, su 1,7 milioni di famiglie. E’ più equo e tiene conto del reddito familiare complessivo, con una serie di detrazioni, come figli a carico, il conto in banca, il mutuo o l’affitto. Il reddito fiscale no. L’Isee è destinato a diventare il punto di riferimento, sia per i servizi sanitari che per i Comuni, per quel che riguarda la compartecipazione della spesa”.

 

Il presidente Rossi ha fatto l’esempio di “una famiglia con marito e moglie che lavorano e un imponibile Irpef da 65 mila euro l’anno, due figli di cui uno minore, una casa di proprietà, un mutuo da pagare da 200 mila euro praticamente all’inizio e 25 mila euro in banca. L’Isee si aggirerà attorno ai 26 mila euro, che è molto meno della somma dei due stipendi. Se il mutuo non ci fosse, sforerebbe i 30 mila. Se marito e moglie non avessero figli, l’Isee oscillerebbe infine da 43 a 50 mila euro, con o senza mutuo. Una bella differenza”.

 

Nato nel 1998, l’Isee calcola la ricchezza di una famiglia non solo sugli stipendi, ma anche tenendo conto del patrimonio: ovvero case, conti correnti e titoli. E se una famiglia è più o meno numerosa, se lavorano marito e moglie o solo uno dei due, se ci sono figli minori, mutui da pagare, le spese possono essere molto diverse. Così lo stesso reddito e lo stesso patrimonio possono avere un peso assai diverso.

 

Per dodici anni l’Isee è stato utilizzato per accedere a numerosi servizi: dalla determinazione delle rette per il ricovero degli anziani in strutture assistite al calcolo delle soglie di esenzione per determinate prestazioni sanitarie, dall’accesso agli asili nidi alle borse di studio o al rimborso dei libri scolastici, anche per determinare l’importo dei buoni pasti comunali per la scuola o la retta dell’asilo.

 

In rete ci programmi che aiutano a calcolare l’Isee: anche sul sito dell’Inps. Basta digitare: www.inps.it/servizi/isee/simulazione/simulazionecalcolo.asp . Ma è solo una simulazione. L’unico documento valido è quello compilato dai centri di assistenza fiscale o dall’Inps, dove il rilascio dell’attestazione è peraltro gratuito. Chiunque può chiedere che gli venga calcolato l’indicatore Isee: anche gli stranieri, purché in possesso di permesso di soggiorno valido o in attesa di rilascio.