Prato, 26 ottobre 2012 - Quando si parla di Roberto Benigni, dei suoi anni trascorsi a Vergaio, non si può non parlare anche di Franco Casaglieri. L’amico storico, il compagno di tante avventure, il complice all’inizio di una carriera strepitosa che nessun talent scout del mondo dello spettacolo avrebbe potuto immaginare. Dunque, domani Benigni compie sessant’anni. Traguardo importante che tutti quelli che gli vogliono bene non mancheranno di festeggiare. Auguri Roberto! Con Casalglieri che ricorda gli anni trascorsi insieme.
 

Dove vi siete incontrati la prima volta?

«Alle scuole di Vergaio. Primo ottobre 1958. Siamo stati compagni di classe per tutte le elementari. Abbiamo legato subito. E’scattato subito un feeling magico. Insomma.. è stato amore a prima vista. Ho un ricordo meraviglioso di quegli anni»
 

Che scolaro era Benigni ?

«Intelligentissimo. Io ero il primo della classe, si diceva; ma lui era già un genio. Lo si notava già all’epoca. Aveva qualcosa in più che lo rendeva speciale, diverso dagli altri».
Praticamente non vi siete mai lasciati, mai persi di vista…
«Assolutamente mai. Non abbiamo mai litigato. Hanno sempre prevalso amore, affetto e stima reciproca».

Quando, giovanissimo, Roberto intraprese la sua carriera ne parlò con lei ? Le chiese consigli da amico?

«Io lo incitai da subito. Avevo capito che c’era la stoffa. Io l’ho sempre definito un portatore sano di gioia. Avrà avuto dieci, dodici anni e Roberto era un piccolo leader che faceva ridere, che metteva buonumore. Sempre e ovunque; ai circolini, in parrocchia, nei campi di calcetto…non perdeva mai l’occasione di rendere la vita
degli altri più divertente».

Il successo non lo ha cambiato negli anni?

«Per niente. E’maturato ed è cresciuto (al contrario di me). La sua crescita di uomo è andata di pari passo con quella dell’artista. E abbiamo visto tutti quali traguardi ha raggiunto. Basterebbe ricordare i tre premi Oscar…».

Tre aggettivi per descriverlo.

«Onesto, amoroso e divertente».

Qualcuno sostiene che negli ultimi anni si sia allontanato da Vergaio e dalle sue radici…

«Purtroppo, i suoi genitori non ci sono più, le sue sorelle non abitano più lì. La sua vita è cambiata, Vergaio stessa è cambiata. Ma nei confronti di noi amici, del gruppo storico formato da quattro cinque persone, Roberto Benigni c’è eccome. E’sempre presente e affettuoso come una volta»

Tornando con la memoria a quel primo ottobre del 1958…qualè la prima immagine che le balza agli occhi?

«Un bambino bellissimo con il ciuffo e gli occhi neri».

Lei è sempre presente nei suoi film. A quando il prossimo? Può svelarci qualcosa?

«So solo che la voglia di un nuovo film c’è eccome. Ma nella sua carriera ci sono tante altre varianti anche improvvise…comunque speriamo presto».

Gli dica buon compleanno.

«Roberto, ti auguro di continuare ad essere portatore sano di gioia, e di regalarci ancora sorrisi, buonumore
e allegria. E aspetto un tuo bel libro di poesie».

Federico Berti