Livorno, 6 giugno 2012 - Profumerie Limoni nella bufera, con un'inchiesta e sequestri che riguardano anche Livorno. I finanzieri di Como hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Pio Francesco Borghetti e Nazareno Brandoni, rispettivamente fondatore ed ex amministratore delegato della nota catena di cosmetici Limoni, e i titolari di una ditta fornitrice, nell'ambito di un'inchiesta con l'ipotesi di appropriazione indebita ai danni dell'azienda leader nel settore della profumeria.

I militari del Nucleo di polizia tributaria di Como hanno provveduto anche al sequestro di beni mobili e immobili per un valore di oltre 32 milioni di euro che riguardano 21 tra conti correnti bancari e
cassette di sicurezza, 16 tra immobili e terreni dislocati nelle province di Varese, Livorno, Bologna, Lucca, Messina (tra cui una villa del valore di cinque milioni di euro con piscina e bosco privato),
quattro autoveicoli tra cui una Rolls Royce e partecipazioni societarie in tre aziende.

I sequestri e i provvedimenti di custodia in carcere nei confronti di Borghetti, Brandoni, dell'imprenditore comasco Antonio Lemma e quello ai domiciliari per la moglie di quest'ultimo, Maria Cristina Bertesago, sono stati disposti dal Gip Francesco Angiolini su richiesta del Pm di Como Giuseppe Rose che ha coordinato le indagini.