Massa Carrara, 26 febbraio 2012 - AUTORECLUSI, davanti ad uno schermo del pc, immersi nei video giochi e nelle scommesse on line. Marito e moglie, rovinati da questa grave forma di malattia psichica capace di dipendenza.

«Si sono rivolti al nostro centro — spiega Maria Paola Freschi, presidente dell’Ogap di Massa Carrara — per poterne uscire fuori». Una famiglia distrutta dal gioco on-line, forse peggiore delle slot machine, in quanto non maneggiando denaro non si ha la cognizione di quello che si perde, e si va oltre. «Avevano perso il senso della realtà — spiega la presidente Freschi — isolandosi nella propria stanza, nella propria casa, interrompendo ogni genere di rapporto con gli altri, schiavi della propria vita sedentaria, dei video giochi e delle scommesse on line, abitando un mondo virtuale». Fortunatamente hanno preso coscienza del problema ed hanno chiesto aiuto. Si chiama "Gap”, ovvero gioco patologico d’azzardo e sta diventando una preoccupante piaga sociale.
 

 

IL FENOMENO è ancor più grave nella nostra provincia dove, proprio perché stremate dalla crisi, un numero sempre più crescente di persone si affida al gioco e alla fortuna, entrando in un tunnel pericoloso. Più aumenta la crisi economica e più aumentano le persone che cercano fortuna con questo tipo di “gioco”, inseguendo illusioni e speranze. "Da poco più di un anno abbiamo preso atto di questo grave fenomeno sociale — spiega Freschi — e abbiamo creato un gruppo di “auto-aiuto”, che oggi coinvolge venticinque persone. Chiaramente, prendendo in carico anche le famiglie, il cerchio di intervento si allarga». Sono necessari incontri di mediazione perché spesso tra il giocatore che si è mangiato tutto e la famiglia si creano momenti di tensione e conflittualità. Una sorta di contagio, di epidemia che rende maggiormente vulnerabili persone sole. «Dalle nostre statistiche — spiega la presidente dell’Ogap — risultano esserci uomini tra 50 e 70 anni d’età. Ma a giocare somme di denaro e prendere d’assalto le macchinette, purtroppo, sono anche i giovani, ragazzi che addirittura saltano le lezioni scolastiche per ritrovarsi davanti ai videopoker. Un’alta percentuale la guadagnano le casalinghe. Tutti questi soggetti vengono presi da un’ansia crescente che li porta poi ad uno stato di depressione tale da aver bisogno anche di cure psichiatriche».
 

 

SONO sempre più numerose le slot machine e i casinò on line presenti sul territorio, e a guadagnarci sono le casse dello Stato, che infatti pubblicizza giochi e lotterie, incentivando il vizio. Nell’ultimo rapporto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il 42% della popolazione campionata nelle fasce di età 15-24 e 25-64 ha giocato somme di denaro almeno una volta nel corso degli ultimi dodici mesi. In proporzione, possiamo considerare circa 17 milioni di persone coinvolte dal gioco d’azzardo. Questi i numeri per coloro che chiedono aiuto: 0585/ 843.221 e 334 / 23.02.322.

di ANGELA M. FRUZZETTI