Viareggio, 10 agosto 2011 - Sospensione dal servizio per 10 giorni con privazione della retribuzione. E' questa la sanzione decisa da Rfi nei confronti di Riccardo Antonini, dipendente di Rete Ferroviaria Italiana, che ha assunto l'incarico di consulente di un anziano familiare di una vittima della strage di Viareggio e, in seguito alla morte dell'uomo, della Filt-Cgil nell'incidente probatorio disposto per l'inchiesta sul disastro. Un mese fa Antonini aveva ricevuto ''formale censura'' per le tesi che avrebbe esposto nel corso di un incontro pubblico ed era stato diffidato ''a proseguire nell'incarico di consulente di parte'', entro cinque giorni. Nella stessa situazione, si trova anche un altro ferroviere, Filippo Cufari. Entrambi erano stati diffidati da Rfi e Trenitalia dal continuare a svolgere la loro attivita' di consulenti in favore di familiari delle vittime della strage di Viareggio e dell'associazione Ancora in Marcia. Oggi, e' stata inviata ad Antonini la lettera che gli annuncia il nuovo provvedimento. Secondo Rfi, le ''giustificazioni rese'' da Antonini ''non sono ritenute valide - si legge - a sollevarLa dagli addebiti che Le sono stati contestati e che risultano quindi confermati''. Il provvedimento
attuale - sottolinea Assemblea 29 agosto - e' il piu' grave e pesante dopo il licenziamento. Un provvedimento disciplinare annunciato da oltre un mese, dopo diffida, censura, contestazione...Avevano predisposto e preparato il terreno per il licenziamento ma, al momento, hanno pensato bene di fare retro-front''. ''Devo parlare con i miei avvocati - commenta Antonini - ma, come ho detto fin dall'inizio di questa vicenda, concludero' il mio impegno fino al 2 novembre quando sara' concluso l'iter per l'aqcuisizione delle prove. Vedro' poi in quale forma continuare: certamente, la liberta' d'espressione non puo' essere soppressa con un provvedimento di un'azienda''.