Pisa, 30 marzo 2011 - La tendopoli all’ombra della Torre sembra ormai cosa certa. Anche se si dice che la decisione finale spetterà al Consiglio dei ministri che si terrà questa mattina. Trema Coltano. Perché si parla di almeno 500 o 600 persone da accogliere in 75 tende montate dai vigili del fuoco e gestite poi dalla Croce rossa.

 

Sembrano essere state escluse le altre opzioni toscane, quella di Firenze e di Mulazzo. Il meccanismo, dunque, è stato attivato. Un continuo tam tam di notizie sull’arrivo sul nostro territorio degli sbarcati a Lampedusa. Fino a ieri mattina, quando si è tenuto un sopralluogo tecnico nell’ex base americana ed ex sede di radar di proprietà del demanio che dovrebbe ospitare i profughi. Il prefetto di Pisa Antonio De Bonis è stato accompagnato dai vigili del fuoco, con il direttore regionale Cosimo Pulito e il comandante provinciale Claudio Chiavacci, nell’area in via dei Cappellani, località Le Rene. Una verifica anche per constatare il rischio di allagamenti: Coltano è area di bonifica. Sul posto infatti erano presenti anche tecnici del consorzio.

 

Vigili del fuoco e Croce Rossa in preallerta. Prima di procedere al montaggio delle tende da 8 posti ciascuna per un totale di 10mila metri quadrati coperti, si dovranno spianare il terreno (sconnesso e degradato) e allestire alcuni impianti. "Siamo in attesa", spiega Dario Campera, rappresentante provinciale Cisl che ieri pomeriggio è stato convocato alla riunione tecnica insieme ai colleghi dei sindacati confederali di categoria (Cgil e Uil), agli autonomi Rdb e Conapo. "E’ necessario realizzare un massetto in ghiaia o in altro materiale drenante per stabilizzare e impermeabilizzare il terreno", afferma Campera che bacchetta anche il Governo "visto che i pompieri sono sempre pronti a partire e gestire le emergenze, ma vengono ignorati quando parlano dell’organico - mancano 4mila unità in tutta Italia - e dei mezzi insufficenti".

 

Fatto questo intervento sarà cura dei vigili del fuoco allestire la tendopoli entro 48 ore. I tempi? "Dipende dal prefetto. Potremmo iniziare già domani mattina" (stamani per chi legge). Niente si sa, invece, sulla durata del campo che sarà organizzato - si annuncia - dalla Cri. "La Prefettura ci ha inviato una lettera in cui richiede alla sede centrale e regionale di gestire questa struttura per fini umanitari", conferma il commissario provinciale Antonio Cerrai. "Ma dobbiamo ancora valutare — aggiunge — La nostra cucina da campo è infatti in partenza per Lampedusa".

 

La protesta di cittadini, ma anche di associazioni e del mondo politico è già scattata. Ieri, alle 18. Studenti, centri sociali (tra cui 'Rebeldia') e alcuni privati hanno attaccato striscioni sopra uno squarcio che si è creato negli anni nella recinzione che protegge l’area. "A Pisa nessuna frontiera", si legge. «"C’è molta preoccupazione — dice Marco Marche di ‘Rebeldia’ — anche per chi abita a Pisa e Livorno, rispetto al tipo reale di insediamento che verrà creato quaggiù. Questa è una enorme zona, che ha un perimetro di quasi due chilometri, e che in pratica confina con l’aeroporto di Pisa e l’Aurelia. Quanti immigrati arriveranno davvero? e in che condizioni saranno trattati?". Domani è un altro giorno.
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