Alla Pergola: la 'Gatta sul tetto che scotta'

Il debutto di Vittoria Puccini. A Firenze fino a domenica 25 / PRIMA NAZIONALE / FOTO

Vittoria Puccini debutta a teatro (New Press Photo)

Vittoria Puccini debutta a teatro (New Press Photo)

Firenze, 22 genanio 2015 - UNA NOTTE Brick mette le barriere di corsa ad ostacoli allo stadio, ricordando i tempi in cui giocava a football. Ubriaco, decide di fare il percorso, ma cade, e si fa una ferita alla gamba che lo costringerà a portare le stampelle. Poi, con sua moglie Maggie, la Gatta, va in visita dai suoi genitori nella loro casa nel Mississippi, per festeggiare il compleanno del padre. Ha debuttato in prima nazionale alla Pergola l’ultima versione di ‘La gatta sul tetto che scotta’ testo di Tennessee Williams con protagonista Vittoria Puccini, la Gatta, alla prima prova teatrale accanto a Vinicio Marchioni nei panni di Brick. Dai tre tempi scritti dal drammaturgo, questa versione dura un’ora e cinquanta senza intervallo. Chiaro che i paragoni con titani come Liz Taylor e Paul Newman siano impossibili. Ma senza ipocrisia, aleggiano. Vittoria Puccini gioca in casa, la prima volta nella sua Firenze. Un ruolo difficilissimo, che l’attrice di cinema e fiction tv ( in arrivo anche un’Oriana) interpreta con evidente fatica, sicuramente con molta volontà, ma che non arriva – ricordiamo che è un debutto assoluto – per ora ad ottenere un risultato ancora fluido. Vinicio Marchioni, pur interpretando un po’ un James Dean, ha un recitazione che sembra uscita dal tempo: non basta attaccarsi alla bottiglia per un’ora e mezzo per interpretare un alcolista, i suoi pensieri verso l’amico e compagno di squadra, Skipper e i suoi silenzi. In scena anche Clio Cipolletta, una Mae troppo stridula; Francesco Petruzzelli, un Gooper solo a tratti convincente; Franca Penone, pur vestita da anziana, troppo giovane e scattosa anche nei movimenti per fare la madre di uno della sua età. Su tutti, spicca il ruolo del padre, con un Paolo Musio all’altezza della situazione che interpreta disperazione, noia e rigetto verso l’umanità in modo piuttosto convincente. La scena dello spettacolo è bella, firmata Dario Gessati. Uno spettacolo che da qui in avanti, rodato, potrà solo migliorare. Fino a domenica alla Pergola. Poi nei teatri d’Italia.

Titti Giuliani Foti