Mercoledì 24 Aprile 2024

Arriva lo stipendio per le mogli: pagate per gestire casa, figli e immagine

Le mogli, in alcuni casi, sono delle vere e proprie manager. E come tali meritano di essere retribuite...

Una scena di 'Desperate Housewives'

Una scena di 'Desperate Housewives'

27 maggio 2015 – Se non è uno stipendio, poco ci manca. Le mogli della New York 'bene' ricevono un vero e proprio bonus dai loro mariti, tarato sulla loro performance come coniuge. Le voci sono comuni in alcuni casi, come la cura della casa, la gestione dei figli, piuttosto che l'atteggiamento nell'intimità, oppure ad hoc per il ruolo di consorte 'Vip'.

E' quindi importante tenere una certa immagine di se stesse, essere spendibili, insomma, in ambienti pubblici. Più una moglie dà lustro al marito nelle occasioni mondane, più potrà chiedere incentivi monetari. Potrebbe essere la trama di un film anni '90, ma in realtà è quello che succede davvero nelle famiglie 'bene' della Grande Mela.

“The wife bonus”, il bonus moglie, viene svelato in dettaglio dal Telegraph, prendendo spunto dal libro 'Primates of Park Avenue' di Wednesday Martin. L'autrice, ricercatrice sociale, si è immersa per oltre 10 anni nella vita di Park Avenue e dintorni per scoprire le leggi che la dominano, scritte e non. Uno studio antropologico che ha portato risultati, in alcuni casi, sorprendenti.

Se capita che il bonus moglie sia previsto da accordi pre-matrimoniali, in altri è frutto di una vera e propria contrattazione fra coniugi. La moglie si presenta dal marito proprio come se fosse un colloquio col proprio capo a cui chiedere l'aumento o trattare la busta paga. Snocciola i suoi impegni, come le cene di beneficenza a cui deve partecipare e magari farsi notare acquistando un tavolo da 10mila dollari. La sua vita sociale è importante per lei, ma soprattutto per lui. L'immagine famigliare, negli ambienti che contano, ha un suo prezzo.

Queste donne, alla fine dei conti, sono delle vere e proprie manager: seguono la casa come fossero dei Ceo, devono gestire baby-sitter, personale domestico, personal trainer, esperti del sonno, motivatori e magari anche qualche esperto che curi l'immagine dei figli. Alla fine, l'unica cosa che non serve è un lavoro canonico, di quelli regolarmente retribuiti.

Secondo la Martin, però, l'altra faccia della medaglia non hatinte rosee. Queste mogli, seppur fra agi e gratificazioni materiali, nasconderebbero una sorta di dipendenza dai loro mariti. Economica e anche psicologica. Sono ragazze intelligenti, magari laureate ad Harvard piuttosto che a Yale. Però non si sentono interessanti. “Basti pensare – scrive l'autrice – che se ci si ritrova ad un party e dici di essere mamma casalinga, la conversazione si spegne immediatamente”. Di risposta, loro cercano in ogni modo e continuamente di corteggiare il marito di turno. Non lo fanno per romanticismo o amore, è convinta la Martin, ma solo “per una tensione continua alla perfezione”. Che, si sa, non è di questo mondo. Neanche quello a tanti zeri di Park Avenue.