Baby squillo, grandi colpe

Il Direttore de La Nazione risponde ai lettori

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 25 ottobre 2014 - CARO DIRETTORE, bene, ad eccezione del Sud Africa (che dà solo cinque anni a Pistorius) siamo il Paese che dimostra come solo i peggiori se la cavano a buon mercato. L’esempio principe è il cliente delle baby squillo dei Parioli che se la cava patteggiando: mille euro e niente carcere. Bene, un esempio per tutto il mondo su come si svezzano le giovani italiane... ​Walter Minucci, via mail

IL SUO SDEGNO, caro Walter, è giustificato. Tuttavia per esprimere un giudizio compiuto, bisogna conoscere a fondo la vicenda e la convinzione che si è formato il giudice. Cerco di spiegarmi, senza per questo «assolvere» il cliente protagonista del patteggiamernto soft. Intanto il cosiddetto «scandalo dei Parioli» si è consumato - è scritto nella motivazione della sentenza - in un «desolante quadro di superficialità e cinismo, che accomuna organizzatori e clienti». Subito dopo vengono le colpe sociali, cioè l’assenza di valori e «la mira ai guadagni facili», aggiunte alle colpe familiari. Il giudice parla di «incredibile indifferenza mostrata da persone cui le due ragazze erano naturalmente e istituzionalmente affidate». Pensi che la madre di una delle due è stata condannata a 6 anni perché «riteneva prioritario l’impegno di prostituzione rispetto a quello dello studio». Dunque: va bene assumere pene severe, però la nostra società dovrebbe riprendere a coltivare l’educazione che le è sfuggita di mano da tempo. A cominciare dalla scuola.