Francesco Marinari

Twitter: @framar1977

Firenze, 29 settembre 2013 - Alla fine non ha provato nemmeno a conquistare la medaglia di bronzo, non se l'è sentita, forse per orgoglio, di sfidare Valverde. Vincenzo Nibali, siciliano di casa in Valdinievole, è una maschera di fatica quando arriva sul traguardo di Firenze ai Mondiali di Ciclismo 2013. Medaglia di legno, quarto posto, niente podio, con l'Italia che raccoglie solo una medaglia di bronzo dalle Donne nella prova in linea. Ha lottato come un leone Nibali. Di lui ha tessuto ogni lode il ct Paolo Bettini.

Era lui l'uomo che avrebbe potuto portare medaglie. Era lui l'uomo per cui gli azzurri hanno tirato il gruppo. Alla fine del penultimo giro la caduta. Vincenzo ha perso un minuto dal gruppo. "Quando lo ho visto in terra credevo non potesse proseguire - dice Bettini - Poi Vincenzo si è rialzato ed è ripartito. Risalivo con l'ammiraglia ma non lo vedevo, l'ho trovato che era di nuovo in gruppo, incredibile". Nel finale, con l'Italia che ha dato tutto, lo Squalo si è arreso alla morsa di Valverde e Rodriguez. Lo scatto del secondo su Salviati, il primo che lo controlla. Vincenzo si è rimesso in carreggiata, negli ultimi quattro chilometri ha ripreso anche questo attacco. Poi Rodriguez e Rui Costa sono partiti. 

"Piu' che cuore, ci voleva anche un po' di fortuna". Vincenzo Nibali analizza a caldo il quarto posto ottenuto ai Mondiali di Firenze. "La caduta mi ha un po' condizionato - ammette il siciliano - ed ho fatto un grande sforzo per rientrare. Peccato, la condizione era buona e potevo avere piu' forze nel finale, in salita. Io nella morsa degli spagnoli? Pero' ha vinto Rui Costa, loro hanno corso male".

Nibali era seguito da tantissimi tifosi. Lui che abita in Valdinievole, sperava di vincere nella sua terra. Niente da fare, ma l'abbraccio di una regione intera fa capire allo Squalo che atleta è, che stagione grandiosa ha fatto, che futuro ha ancora di fronte.