di FRANCESCO MARINARI

Twitter: @framar1977

Livorno, 3 giugno 2013 - Il Livorno conquista la promozione in serie A e la Toscana del calcio avrà anche gli amaranto nella massima serie insieme alla Fiorentina nella A 2013/2014. Una vittoria che fa esplodere di gioia la città. Proprio a Livorno infatti si è giocato il ritorno di Livorno-Empoli, derby tutto toscano dei playoff, vinto appunto dagli amaranto 1-0 con gol di Paulinho (all'andata a Empoli era finita 1-1). Gli azzurri empolesi tornano a casa battuti dopo un'annata comunque esaltante anche per loro.

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Un Empoli che solo lo scorso anno di questi tempi pensava allo spareggio salvezza contro il Vicenza: non male per il presidente Corsi ritrovarsi, alcuni mesi dopo, a sfiorare la massima serie. Significa, anche per questa piazza, che la passione non è mai venuta meno e di certo occasioni per togliersi soddisfazioni sportive ce ne saranno ancora molte. Saponara, Tavano, Maccarone sono giocatori, indipendentemente dall'età, che hanno lasciato una grande impronta nella categoria e in questa annata.

PARLA L'ALLENATORE DELL'EMPOLI - Dice l'allenatore Sarri sulla partita: "Penso che noi non meritavamo di perdere però per onestà intellettuale dobbiamo riconoscere che il Livorno si meritava la serie A". Prima della partita "ho abbracciato i giocatori perché mi hanno accompagnato in questo percorso, un gruppo che mi ha insegnato tanto, grande gruppo dal punto di vista umano ed era giusto che li ringraziassi". Rimarrà a Empoli? "Ora stacchiamo la spina, poi con il direttore ci rivedremo a mente più lucida, penso che ci siano i presupposti e vediamo".

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Ma la gioia è tutta dei ventimila dell'Armando Picchi, in una notte tutta dedicata alla grande festa per la promozione. Il Livorno torna in A dopo 4 anni. Nel 2009/2010 la retrocessione in Serie B, poi tre anni, questo compreso, nella massima serie. Quindi, in una serata storica, il ritorno in A per le sfide, il prossimo anno, con Milan, Juventus e Inter.

Ma la festa non sarebbe tale se non ci fosse un ricordo a Piermario Morosini, scomparso il 14 aprile dello scorso anno, giocatore del Livorno morto in campo per un malore durante Pescara-Livorno. Uno choc per la squadra che sembrava non riprendersi più da quel lutto. Ma proprio nel ricordo di Morosini il gruppo in questo anno è riuscito a trovare la forza per andare avanti, per onorare il loro compagno che non c'è più. E nella serata di tutti un pensiero vero, sentito, di tutto lo stadio era proprio per Piermario.

LE PAROLE DI NICOLA, ALLENATORE DEL LIVORNO - "Un grazie speciale a tutti i miei collaboratori esterni e interni. Grazie a tutti e a questi ragazzi e al loro grande lavoro. Sono cresciuti e abbiamo poi trovato una tifoseria matura che ha messo una pressione non esagerata". Viene ricordata a Nicola la partita di Sassuolo: "Le partite dei playoff non sono state esaltanti, mi piace pensare che col Sassuolo non fossimo ancora pronti a livello mentale. Avemmo troppa foga e poca lucidità. Credo che in queste due settimane abbiamo fatto un buon lavoro mentale. Potevamo vincere o perdere ma c'è stata comunque grande consapevolezza". Che cosa è stato più difficile in questo anno? "Credo che in realtà non so se ha vinto la squadra più forte ma quella che ha voluto essere più forte. Hanno fatto i giocatori un grande salto di qualità, hanno accettato di essere messi di fronte alle loro aree di miglioramento e hanno lavorato duramente un anno anche stufandosi un po' ma vedendo che in partita c'erano dei frutti. Hanno continuato a giocare e il vantaggio è stato avere una tifoseria appassionata ma senza mettere la pressione come se dovessimo vincere davvero il campionato. Quello che mancava era il distacco dal risultato, sapere che queste partite le puoi vincere o perdere ma senza temerle e questo siamo riusciti a fare".

PARLA SPINELLI, PRESIDENTE LIVORNO: "Il campionato più bello della mia storia calcistica, abbiamo dovuto affrontare i playoff, che sono micidiali. Tutto nel ricordo di Piermario Morosini". Su Nicola: "E' un mio pallino, come Mazzarri lo è stato. Anche Perotti ha voluto Nicola e abbiamo subito firmato senza problemi. Nicola si è meritato la serie A e se la deve godere poi tra due anni si meriterà la grande squadra". Le dediche: "Dedico tutto a Morosini e ai nove morti della tragedia di Genova. Dedico tutto a questi ragazzi e vorrei un'amichevole con Genoa, Sampdoria e Livorno. Io conoscevo personalmente queste persone, vanno aiutate le loro famiglie. Mio padre è morto in mare come questi ragazzi. Ora ci godiamo tutto con la società e i tifosi. Grazie a voi e ci rivediamo a Milano". Cosa succederà in serie A? "Cercheremo di rimanerci. E' la terza promozione in cui il sindaco mi promette di rifare lo stadio. Il governo è quello giusto, serve rimodernarlo, noi abbiamo ancora le turche nei gabinetti". Terrà Paulinho? "Da martedì parleremo, ora godiamoci la festa, mi sentirò con il mio consigliere Perotti".

La partita è in buona parte dominata dal Livorno. Gol del solito Paulinho, che incorona una stagione esaltante, che dopo anni difficili lo consacra come un attaccante totale, che segna in tutti i modi. Gol che arriva al 31' del primo tempo, di testa, su cross dalla destra. Poco prima, l'Empoli aveva mancato un gol fatto con Maccarone praticamente solo davanti alla porta. Al triplice fischio, la gioia di uno stadio intero e la gioia del presidente Aldo Spinelli, uno degli ultimi veri patron del calcio italiano, che una volta di più ha riportato la squadra nella massima serie.

Una vittoria anche del tecnico amaranto Nicola: è lui che ha lanciato il progetto per la serie A insieme alla società, credendoci e creando delle eccezionali alchimie in spogliatoio. E proprio negli spogliatoi la festa è stata grande: cori dei giocatori, abbracci e un grande riconoscimento del gruppo proprio a Nicola, portato in trionfo dai calciatori amaranto.

Intanto, in campo e in città la festa è esplosa: aperti i cancelli divisori con il terreno verde, in migliaia si sono riversati sul campo per cercare di abbracciare i giocatori.

Spinelli è al suo quattordicesimo anno alla presidenza degli amaranto. Molte volte è sembrato sul punto di lasciare, ma sempre ha vinto in lui la passione per i colori dell'Unione Sportiva Livorno. Ora, mentre i tifosi festeggiano senza sosta in tutta la città, ci si prepara ad affrontare la grande sfida della serie A.