Zecchino d'oro, in 60 edizioni sono stati 48 i piccoli cantanti toscani

Sabato 9 dicembre, c'è la finale. Presenterà Carlo Conti

Carlo Conti

Carlo Conti

Firenze, 8 dicembre 2017 - SARÀ perché ancora nessuno ha capito come faccia il coccodrillo, come balli il valzer il moscerino o come mai la Peppina metta cipolle ed ali di farfalle nel caffè, fatto sta che tutti hanno canticchiato o canticchiano le canzoni dello Zecchino d’oro, la kermesse musicale dedicata ai più piccoli, nominata dall’Unesco patrimonio dell’umanità per una cultura di pace, entrata nella storia d’Italia, con le sue sessanta edizioni (domani la finale alle 16.40 su Rai1) e con i suoi numeri da record. Uno su tutti: sono più di un milione gli aspiranti partecipanti selezionati in 59 edizioni. Quarantotto di quei cantanti sono toscani, senza dimenticare gli altri corregionali che vi hanno partecipato: fanno 54 in tutto.

FULVIO e Alfonso, un fiorentino e un livornese. Sono loro, Fulvio Nativo (“Pesciolino rosso”) e Alfonso Belfiore (Una stellina legata al filo”) a far approdare la Toscana per la prima volta allo Zecchino d’oro. Era il 1961 e andava in scena la terza edizione della rassegna, la prima all’Antoniano di Bologna dopo il trasferimento da Milano. Da allora, tanti altri bambini toscani hanno partecipato allo Zecchino d’oro, ideato dal genio di quel Cino Tortorella che tutti conoscono come Mago Zurlì. In termine di vittorie la Toscana non ne ha raccolte molte – nel 1966 “I fratelli del far west” cantata da Sandro Violet e il toscano Federico Frosini della provincia di Pistoia e nel 1989 “Corri corri topolino” con Nikolas Torselli, della provincia di Lucca, ma è sempre stata ben rappresentata. Anche nella finale di domani, ad esempio, la presenza toscana sarà garantita da due interpreti fiorentini: Matilde De Marco, 10 anni (“Bumba e la zumba”), in coppia con Davide Schirru, e Tommaso Migone, 8 anni (“Gualtiero dei mestieri”). Toscana è anche la presentatrice della finale, la massese Francesca Fialdini, come toscano è il direttore artistico di questa edizione dello Zecchino d’Oro: è Carlo Conti, che quando annunciò di lasciare la conduzione del Festival di Sanremo per assumere la direzione artistica dello Zecchino d’oro molti giornalisti pensarono ad uno scherzo. Invece Conti, che anni fa ha duettato con Topo Gigio («Uno dei miei idoli di sempre» disse dopo l’esibizione) già aveva capito che quelle filastrocche in musica erano magiche. E sarà proprio lui a condurre oggi, in prima serata sua Rai1, “Sessanta zecchini” un mega show commemorativo durante il quale saranno big della canzone italiana a reinterpretare sul palco le canzoni le più belle di questi primi sessant’anni di Zecchino d’Oro, accompagnati dal piccolo coro “Mariele Ventre”.

TOSCANA d’oro, dicevamo. Ma anche in rosa: la prima bambina a debuttare alla kermesse con la canzone “Mille orsacchiotti” fu una livornese, Cinzia Baldacci. Era il 1962. Un’altra canzone passata alla storia e affidata a un toscano è “Fammi crescere i denti davanti” cantata dal pistoiese Andrea Niccolai, che oggi è un affermato avvocato. E potremmo continuare a lungo, perché l’apporto dato alla manifestazione dalla nostra regione è sostanzioso in vari settori. Anche Franco Mariani, autore del volume “I 60 Zecchini d’Oro della Toscana», è toscano ed è l’unico giornalista della regione ad aver fatto parte, per ben due volte,della giuria selezionatrice delle canzoni. Il volume è stato voluto dal Consiglio regionale per rendere note al grande pubblico tutte le storie dei bambini (e degli adulti, registi compresi, come la fiorentina Carla Ragionieri e il viareggino Adolfo Lippi) che vi hanno preso parte perché, come ha spiegato il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, «hanno lasciato all’umanità un patrimonio musicale di rara bellezza e incanto. E raccontano la nostra fanciullezza».