Pozzetto: surreale, anzi no. "Pochi comici fioriscono"

"Sicoome l'altro è impegnato", debutto senza Cochi al Teatro Dante Carlo Monni a Campi Bisenzio

Renato Pozzetto

Renato Pozzetto

Firenze, 27 ottobre 2016 - «Ma no, dai, diciamo la verità. Oggi pochi comici fioriscono e hanno idee un po’ originali. Me ne dispiaccio. Un perido avevo cercato di rintracciare I Soliti Idioti. Li ho trovati, seguiti e mi era anche piaciuto che avessero cercato di fare un film. Personaggi fatti in casa che creavano situazioni divertenti, altre meno. Poi non so perché si è sfasciato l’incanto». Dieci anni di cabaret, quindici di teatro e trenta di cinema interpretando oltre sessanta film: signore e signori, Renato Pozzetto.

Sabato 29 ottobre alle 21 debutterà con una prima, «Siccome l’altro è impegnato» spettacolo che per la prima volta lo vedrà senza Cochi sul palcoscenico di un teatro.

Renato: un one man show in piena regola. Le dispiace?

«Nessun dramma, nessun melò, nessuna rottura, ma figurati. Io sono il primo che fa da solo cinema e varietà sul palco come si usava una volta. Non a caso il titolo dello diventa proprio la mancanza del mio partner storico dal 1964. Aveva altri progetti».

Come vi siete conosciuti?

«Semplice, perché i nostri genitori erano amici. E noi siamo sempre andati d’accordo indipendentemente dall’essere compagni di lavoro. Dopo la guerra le nostre famiglie erano sfollate, crescendo ci ci siamo trovati a Milano e tutte le estati rivisti a Gemonio. Più di così».

Uno spettacolo che è una una proposta per certi versi curiosa.

«Sì, perché è un viaggio dentro i miei film più famosi: a teatro riproporrò da “Il ragazzo di campagna” alle “Comiche” a “Mia moglie è una strega” a “Grandi magazzini”. Ci sarà anche una videoproiezione in diretta».

Il pubblico si aspetta anche i suoi mitici ragionamenti.

«Che ci saranno, ovviamente. Ma ci ho messo dentro anche commenti, battute e momenti del mio primo amore, il cabaret, che mi permetteranno di ripercorrere la mia carriera artistica dagli inizi».

Racconterà anche del Derby di Milano?

«Certo, ma anche delle collaborazioni e delle amicizie degli anni dopo. Io credo che la novità di questo spettacolo stia anche nel saper coniugare queste due forme così diverse di intrattenimento: cinema e cabaret».

Cosa aspettarsi big Renato?

«Un alternarsi di momenti di comicità, pezzi dal mio tradizionale repertorio, con gli sketch e le battute da teatro dell’assurdo».

Un’orchestra sul palco.

«Io credo che il collante indispensabile di certi show sia la musica, eseguita dal vivo. Mi accompagnerà una band di quattro elementi per brani evergreen come “Bella bionda”, “La vita l’è bela”, “Nebbia in Val Padana”». Renato Pozzetto, cioè imperdibile.